Esteri

Shock in Israele per il video delle famiglie degli ostaggi

di Ernesto Ferrante -


Non si placano in Israele lo sgomento e la rabbia suscitati dalla pubblicazione da parte del Forum delle famiglie degli ostaggi di un video, di cui le autorità avevano vietato la diffusione, in cui si afferma che le donne sequestrate sono state violentate e alcune sono rimaste incinte durante la prigionia.

Channel 12 ha trasmesso solo una parte del filmato in cui si vede un tunnel buio, si sentono i pianti di un neonato,una foto di una donna incinta con la didascalia “sono passati più di 9 mesi”.

Il forum ha attaccato duramente il primo ministro Benjamin Netanyahu: “Che ogni cittadino sappia che se verrà rapito, il premier farà di tutto per mantenere il suo posto, anche a costo di di lasciarlo morire nei tunnel di Hamas”.

La strada dei negoziati è ancora percorribile. Un funzionario statunitense ha rivelato al Times of Israel che gli incontri a livello operativo svoltisi la settimana scorsa a Doha sono stati “dettagliati e costruttivi”.

“Tutte le parti erano rappresentate negli incontri di questa settimana e le consultazioni sono in corso”, ha spiegato l’uomo, aggiungendo che le parti “stanno ora discutendo i dettagli dell’attuazione” dell’accordo per il cessate il fuoco. E ancora: “Il lavoro è in corso e continuo”.

Teheran contro Tel Aviv. “Israele è stato il più grande ostacolo al raggiungimento di un accordo per porre fine alla guerra contro Gaza ed è la principale causa di tensione nella regione attraverso il perdurare delle sue azioni criminali”. Lo ha detto il ministro degli esteri Abbas Araghchi durante una conversazione telefonica con il premier giordano e ministro degli esteri Ayman Safadi, che ha sottolineato la necessità di porre fine alla tensione “il prima possibile”.

Safadi ha anche espresso preoccupazione per la situazione umanitaria nell’enclave e l’espansione del conflitto in Cisgiordania. “L’Iran sosterrà qualsiasi accordo sulla cessazione della guerra, auspicato dalla resistenza e dal popolo palestinese”, ha assicurato il diplomatico iraniano.

Nella giornata di sabato Moussa Abed, direttore dell’assistenza sanitaria primaria presso il ministero della sanità di Gaza, ha reso noto che è iniziata la campagna di vaccinazione contro la poliomielite.


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