Politica

Sessione di Bilancio, polemiche per la revisione dell’Assegno unico

di Giuseppe Ariola -

Il dossier della Legge di Bilancio sulla manovra economica in Commissioni Bilancio alla Camera, Roma, 27 dicembre 2018. ANSA/ANGELO CARCONI


La sessione di Bilancio che a breve impegnerà a pieno regime prima l’attività del governo e poi quella parlamentare non è ancora iniziata, ma già si susseguono le polemiche per alcune delle misure a cui sono al lavoro i tecnici dei vari ministeri, in particolari quelli del Mef e del dicastero del Lavoro. Come sempre accade nel confezionamento della Manovra, per raggiungere gli obiettivi prefissati è necessaria una certosina opera di ‘taglia e cuci’ per reperire le risorse finanziarie necessarie. È uno dei grandi mantra di ogni sessione di bilancio che, specialmente quando bisogna operare senza poter contare su una cospicua quantità di fondi, porta al ridimensionamento o al superato di misure in essere, in particolare di quelle varate precedentemente da altri governi, per perseguire gli obiettivi prefissati. Ovviamente, questa circostanza scatena polemiche e reazioni politiche nel fisiologico gioco tra maggioranza e opposizione. A finire sotto i riflettori è oggi l’assegno unico, introdotto dall’esecutivo Draghi, che il governo immagina di rivedere per finanziare gli interventi sulle pensioni e il taglio del cuneo fiscale. Le voci relative a una possibile rivisitazione della misura hanno subito scatenato dure reazioni, come quella del presidente dei deputati di Italia Viva Davide Faraone per il quale “le politiche per la natalità richiederebbero tempi lunghi, progettualità, costanza, le famiglie hanno bisogno di certezze”. Eppure, almeno al momento, non è ancora noto se e come l’assegno unico uscirà modificato nel corso dei lavori della sessione di bilancio. Tanto che il capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, Paolo Barelli, derubrica la notizia data da Repubblica come una “fake news”. Il presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, ritiene invece “che si possa ipotizzare una valutazione sulla revisione della norma, ma da qui a dire che verrà cancellato tutto mi sembra come al solito un atteggiamento di prevenzione nei confronti del governo di chi invece dovrebbe fare informazione”.


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