Serra Menti – Per quei pochi che restano
Serra Menti – Per quei pochi che restano
di SILVERIO SERRA ASOLE
Le questioni legate all’immigrazione sono complesse e spesso suscitano dibattiti e opinioni contrastanti. Le contraddizioni e le preoccupazioni riguardanti l’immigrazione possono riguardare diversi aspetti, tra cui l’accoglienza, l’integrazione, la politica di asilo e la distribuzione delle responsabilità tra i paesi.
Il tema è solo uno. La Storia.
Siamo un popolo di migranti da sempre, abbiamo invaso territori, e non sempre abbiamo fatto una buona figura.
Le soluzioni sarebbero tante e persino semplici, ma senza una cultura di base si ottiene ben poco.
Media, politici, elefanti da tastiera sui social, altro non fanno che copiare, urlare, frasi ed opinioni senza senso ma colme di odio e livore; questi copia e incolla li trovo persino noiosi.
Non sono questioni di destra, sinistra, sotto, sopra, di lato, sono questioni umane che dovrebbero viaggiare con la massima ponderatezza.
La Coldiretti ad esempio, di recente, ha siglato un accordo con lo stato del Kirghizistan affinché giovani pastori tra i 18 e i 45 anni si trasferiscano in Sardegna per ripopolare le campagne a rischio desertificazione.
Trovo sia una buona iniziativa, purché il tutto non termini in sfruttamento delle maestranze come in numerosi casi nel sud Italia (e non solo).
La domanda nasce spontanea: perché proporre isole galleggianti dove detenere esseri umani in migrazione, creare nuove carceri per detenere soggetti che non hanno commesso alcun reato, perché alimentare odio tramite i social contro chi cerca una nuova vita?
Basterebbe un equilibrio tra gli interessi nazionali e quelli umanitari, oltre alla cooperazione internazionale per affrontare le sfide globali legate alle migrazioni, ma soprattutto informazione e formazione.
Questa mattina, mentre sorseggiavo il caffè nel mio solito bar, davo uno sguardo ai titoli dei quotidiani e mi ha colpito soprattutto uno che in maniera poco velata poneva una domanda: spendiamo milioni di Euro inutilmente senza renderci conto che gli stessi soldi investiti in sicurezza, formazione e cultura, potrebbero restituirci tanta benessere e una visone diversa del mondo che stiamo vivendo.
Le politiche di asilo e accoglienza variano notevolmente da paese a paese, generando preoccupazioni sulle differenze; L’Italia si occupi maggiormente di valutare al meglio i diritti dei rifugiati e i diritti dei richiedenti asilo.
Del resto pochi, rispetto alla massa, sono coloro che vorrebbero restare qui.
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