Sergio Castellitto presidente del Csc: lo ha scelto Sangiuliano
L’attore e regista Sergio Castellitto per subentrare a Marta Donzelli come presidente della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia: questa la mossa del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che sceglie un artista notoriamente “di sinistra” per la conclusione di una vicenda finora avvolta da numerose polemiche, anche da parte del centrodestra nei confronti dei precedenti vertici organizzativi del Centro.
Nei mesi precedenti erano già circolati diversi rumors e ripetute indiscrezioni sull’incarico a Sergio Castellitto, che diventa ora ufficiale con la lettera inviata dal ministro a Camera e Senato e contenente la proposta di nomina.
Lui stesso aveva manifestato interesse alla nomina, ora concretizzatasi con la scelta di Sangiuliano. La sua, una “militanza intellettuale” anche caratterizzata da personali sottolineature nei confronti della “sinistra snob”. “Tutta la colpa è di Berlusconi – dichiarò anni fa – , o delle serie tv se il cinema italiano va male? La sinistra dice: siccome il male è tutto di là, noi non abbiamo colpe. Così parliamo del gotha intellettuale, culturale e politico che si autocelebra, e che quando può esercita il proprio potere. Un dissenso che è consenso, e si traveste di dissenso. Un conformismo travestito da rivoluzionarismo. Perché il Pd ha vinto ai Parioli e a Torpignattara i Cinque Stelle? Siamo fermi a una visione punitiva”.
Il ministro Sangiuliano, a proposito del Csc, propone oggi come componenti del Consiglio di amministrazione della Fondazione Centro Sperimentale di cinematografia, Pupi Avati, Giancarlo Giannini, Cristiana Massaro, Andrea Minuz, Santino Vincenzo Mannino e Mauro Carlo Campiotti.
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