Senza Zuccheri Aggiunti – “Ti devo parlare”
C’è una frase in grado di fermare tutto e che agita prima dell’uso. Viene usata raramente in buona fede, ma, pur lasciando il beneficio del dubbio e pesandola solo in valore assoluto, mette angoscia e basta. E raramente aiuta. Di certo non predispone all’ascolto, non ha risultati diversi dal mettere sulla difensiva l’interlocutore, se seguita dal “ci sentiamo domani” assicura notti insonni. Ci sono affermazioni che sono un po’ come una canna di fucile alla tempia, anche se hai la coscienza a posto.
Che ti sbudellano anche se potresti dormire su sette cuscini. C’entra chi la pronuncia, ma anche il modo in cui viene posta. Poi c’è la leva psicologica che viene usata per creare il terrore anche quando non serve. Poco importa se è controproducente. Se ci fosse qualcosa di davvero utile o determinante in ballo, si passerebbe al dunque, in nome del pragmatismo. Invece no, si preferisce rosolare a fiamma infernale e posticipare la notizia senza rinunciare al gusto perverso e bavoso della curiosità, dell’ansia, dell’agitazione di chi lo subisce. Lo fa la mamma, lo fa il boss, lo fa la fidanzata: democratico quanto crudele. Un sorso di sadismo non si nega a nessuno ed è per questo che tutti prima o poi ti diranno: “ti devo parlare”.
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