Attualità

Senza Zuccheri Aggiunti – Dall’esclusività all’inclusività

di Nicola Santini -


Negli ultimi anni, si è assistito a un passaggio radicale e quasi improvviso dall’esclusività all’inclusività, senza che ci sia stata una vera comprensione o una transizione graduale tra questi due concetti, tecnicamente agli antipodi.. L’ambizione all’equilibrio, infatti, sembra essere stata completamente trascurata, come se l’unico modo per avanzare fosse abbracciare un’estremità, scartando l’altra.
Il concetto di esclusività, per lungo tempo, ha dominato molte sfere della società: culturale, lavorativa e relazionale.
Essere parte di un gruppo o accedere a determinati privilegi richiedeva di aderire a rigidi criteri d’ingresso. E se eri tagliato fuori, rosicavi, ma ci lavoravi. Il tutto, però, senza una riflessione profonda su cosa significasse davvero. E oggi ci siamo catapultati in un’era in cui l’inclusività è diventata un imperativo, quasi come se fosse una sorta di riparazione forzata. Il passaggio, però, è avvenuto senza quella “mezza stagione” che avrebbe permesso una riflessione. Si è creato un contesto in cui non è tanto importante capire davvero il valore dell’inclusività, quanto piuttosto adeguarsi a una nuova norma sociale. Ci becchiamo così, per l’ennesima volta un brand vuoto, parole spese tanto per dire, e imperativi. Che di inclusivo, fatevelo dire, non hanno nulla.


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