Senza Zuccheri Aggiunti – Convivere con il dolore
Ci sono persone che trattano il dolore come se fosse il loro fidanzato. L’ho visto accadere: chi ci convive con una fedeltà che farebbe invidia a una coppia felice, chi lo esibisce come se fosse un trofeo di sofferenza. Ecco, io non dico che il dolore vada ignorato. Sono la prima a sostenere che indossare sorrisi finti è inutile. Ma il problema è quando il dolore diventa il protagonista indiscusso di ogni conversazione. Un po’ come l’amico noioso che non smette mai di parlare di sé.
Il dolore, se lo abbracci troppo forte, ti soffoca. È come un amante appiccicoso che non ti lascia spazio per vedere che, magari, fuori c’è anche il sole. Conosco persone che chiudono le tende al primo raggio di luce, perché “non è giusto che ci sia felicità” mentre loro stanno male. Diventa una gara a chi ha la storia più triste da raccontare. E, incredibilmente, vincono sempre loro.
La verità è che il dolore è come un parente invadente: puoi ospitarlo per un po’, ma poi arriva il momento di dirgli: “Grazie, è stato bello, ma ora ho bisogno di spazio. C’è un mondo là fuori che voglio vivere, altre persone che voglio incontrare, altre risate da fare.” Non ci crederete, ma spesso il dolore se ne va da solo, quando smettiamo di nutrirlo di attenzioni continue.
Morale? Il dolore è un compagno di viaggio, non il pilota della tua vita. E se proprio vuoi tenerlo accanto, almeno fagli pagare metà del conto del ristorante!
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