Attualità

Senza Zuccheri Aggiunti – Chi ha paura del cerchio tragico?

di Nicola Santini -


Il cerchio tragico – Si vedono, leggono, sentono delle tali cose in questi giorni che quando pensavamo fosse il concetto di cerchio magico la rovina dei potentoni, è solo perché non avevamo messo in conto l’esistenza del cerchio tragico. Sì, perché se da una parte è sempre un po’ esistita quella nube manipolatoria di persone influenti nelle stanze del potere che filtrano, proteggono ma anche inducono e condizionano chi comanda, non sempre nel suo interesse, dall’altra che si potesse scendere così in basso da mettersi a scavare fino ad arrivare a farsi mettere in croce dagli ultimi scappati di casa a suon frecciatine social, mi lascia basito.

Da tempo ho capito che fiducia e poteri sono mal riposti, ma esiste anche un momento in cui ci si rende complici degli scivoloni altrui anche dando spazio, tempo e voce a chi, in un mondo più giusto, anziché reclamare nomine, al massimo sarebbe a vendere cineserie in un banchetto fuori da una sagra di paese. Il guaio è che la fame di giustizia è il camouflage con il quale si fa il trucco alla fame di gossip e tutti quanti, a costo di andare a perdere di vista ciò che è la deriva nella quale stiamo sprofondando su tutti i fronti, stiamo lì a inginocchiarci davanti ai capricci di divette improvvisate in grado di far abbassare la testa anche a quelle giornaliste che sembrano mettercela tutta per far rivoltare i padri nella tomba. Un tempo si ripagavano, certe cose, facendo scendere l’oblìo, anche forzato. Oggi grazie a Meta, non si può più. Chiamatelo pure progresso. Io a volte invoco l’asteroide.


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