Attualità

Se l’IA parla cinese. Ecco la proposta di Pechino

di Redazione -


di LIU KAN, Console Generale della Repubblica Popolare di Cina a Milano
Di recente, ChatGPT sviluppato da OpenAI non è riuscito a superare il test di Turing, ma se n’è avvicinato notevolmente all’obiettivo, scatenando un nuovo dibattito sull’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (IA). In quanto nuovo campo di sviluppo scientifico e tecnologico senza precedenti, l’IA porterà enormi vantaggi allo sviluppo e al progresso umano, ma allo stesso tempo ma potrebbe anche presentare rischi imprevedibili e sfide complesse, il che già è diventata una questione comune a tutti i Paesi del mondo, con in gioco il destino dell’intera umanità. Purtroppo, al momento non esiste un modello maturo e consolidato per la governance globale dell’IA, sia a livello governativo che civile. I Paesi stanno ancora esplorando e cercando di regolamentare gradualmente questo settore. Ritengo che l’unico mezzo efficace per affrontare questa situazione sia intraprendere un’ampia e duratura cooperazione internazionale.

La proposta cinese per la governance globale dell’IA
Nell’ottobre 2023, durante la cerimonia di apertura del Terzo Forum del Vertice di Cooperazione Internazionale “Belt and Road“, il Presidente cinese Xi Jinping ha annunciato la proposta cinese denominata “l’Iniziativa per la Governance dell’IA”. Tale iniziativa mira a rafforzare gli scambi e i dialoghi tra i Paesi, promuovendo congiuntamente lo sviluppo sano, ordinato e sicuro dell’IA a livello globale. L’Iniziativa elabora sistematicamente la proposta cinese per la governance dell’IA attorno a tre aspetti: sviluppo, sicurezza e governance, con contenuti fondamentali che includono: l’adesione a un’intelligenza orientata alle persone e al bene, guidando l’IA verso direzioni che favoriscano il progresso della civiltà umana; il rispetto reciproco, l’uguaglianza e il reciproco beneficio, opponendosi alla delimitazione ideologica o alla costruzione di gruppi esclusivi che ostacolino maliziosamente lo sviluppo dell’IA in altri paesi; l’advocacy per stabilire un sistema di valutazione del livello di rischio dell’IA, migliorando costantemente la sicurezza, l’affidabilità, il controllo e l’equità della tecnologia dell’IA; il supporto per la creazione di un quadro di governance globale sull’IA e standard regolatori basati su un ampio consenso, nel rispetto delle politiche e delle pratiche di ogni paese, sostenendo la discussione, all’interno del quadro delle Nazioni Unite, per istituire un’organizzazione internazionale di governance dell’IA; l’intensificazione della cooperazione internazionale e dell’assistenza ai paesi in via di sviluppo per ridurre il divario nell’uso e nella governance dell’IA.

L’Iniziativa sostiene una visione della sicurezza comune, completa, collaborativa e sostenibile, aderendo al principio della pari enfasi sullo sviluppo e sulla sicurezza. Sottolinea l’importanza di forgiare il consenso attraverso il dialogo e la cooperazione per promuovere la tecnologia dell’IA a beneficio dell’umanità e favorire la costruzione di una comunità dal destino condiviso per l’umanità. Propone di adottare il concetto di “centralità delle persone” e perseguire l’obbiettivo che l’IA si sviluppi sempre nella direzione del progresso della civiltà umana.

L’Iniziativa sottolinea anche la necessità per tutti i paesi di rafforzare lo scambio di informazioni e la cooperazione tecnologica nella governance dell’IA, lavorare insieme per mitigare i rischi e formare un quadro di governance e norme regolative ampiamente accettati, al fine di continuare a migliorare la sicurezza, l’affidabilità, il controllo e l’equità della tecnologia dell’IA.

L’Iniziativa rappresenta la proposta della Cina per rispondere alle aspettative della comunità internazionale in modo responsabile, basandosi sulla proprio esperienza e pratica. Dalla sua pubblicazione, ha suscitato forti reazioni in tutto il mondo. È fondamentale per prevenire la formazione di un “ghetto tecnologico” nella società umana, aiutando a costruire un ecosistema globale dell’IA più forte e resistente, garantendo un’equa distribuzione del valore e dei benefici creati dall’IA e, contribuendo a ridurre il divario globale nel campo della tecnologia dell’IA”.

Prospettive di cooperazione Cina-Italia nell’IA
Negli ultimi anni, l’IA in Italia ha registrato un rapido sviluppo ed è in fase di graduale espansione in vari settori. Secondo le stime dell’Osservatorio sull’IA, nel 2022 il mercato italiano dell’IA avrà un valore di 500 milioni di euro, con un aumento del 32%, il che lo rende l’anno di maggior sviluppo dal 2018. Almeno il 61% delle grandi aziende ha condotto attività di R&S o sperimentazioni applicative nell’ambito dell’IA, mentre il 15% delle piccole e medie imprese ha implementato applicazioni di IA.

L’Italia settentrionale La regione settentrionale d’Italia, dove mi trovo, è caratterizzata da un’elevata industrializzazione e sviluppo tecnologico, soprattutto nelle città di Milano e Torino, che si distinguono per essere in prima linea nello sviluppo dell’IA. Qui si concentrano aziende chiave come Comau, Leonardo e numerose altre imprese di rilievo nel settore, insieme a una vasta gamma di piccole e medie imprese. Inoltre, oltre la metà delle 20 startup più promettenti del paese sono localizzate nel Nord, contribuendo insieme a creare un vantaggio competitivo e un grande potenziale collaborativo per lo sviluppo dell’IA.

L’industria cinese dell’IA sta registrando un’accelerata crescita, con una costante espansione del mercato, e sta gradualmente entrando nella fase della produzione efficiente. Secondo le stime, nel 2022 il mercato cinese dell’IA è stato valutato a 3.716 miliardi di yuan, con previsioni che indicano un raggiungimento di 15.372 miliardi di yuan entro il 2027. Si prevede che tale settore continuerà a permeare diversi ambiti come la produzione manifatturiera, il trasporto, il settore finanziario, quello medico e altri, realizzando applicazioni su larga scala. Nel 2021, il fatturato delle piattaforme di sviluppo dell’IA in Cina è stato di 234,8 miliardi di yuan, con previsioni che indicano un raggiungimento di 365 miliardi di yuan entro il 2025.

Pertanto, ritengo che vi siano ampie prospettive di collaborazione nel campo dell’IA tra Cina e Italia. Con la guida attiva ed efficace dei rispettivi governi, il settore scientifico e industriale dei due paesi, sulla base di una già solida cooperazione, potrà rafforzare ulteriormente la collaborazione nell’ambito dell’IA sfruttando le reciproche competenze. Questo sforzo congiunto sicuramente contribuirà in modo significativo allo sviluppo economico e al benessere dei cittadini di entrambi i paesi.

La Cina è pronta a lavorare insieme alla comunità internazionale, inclusa l’Italia, nel rispetto del principio della consultazione, costruzione e condivisione, per promuovere congiuntamente la governance globale dell’IA, consentendo a questa tecnologia di migliorare il mondo e lo sviluppo di tutti i paesi, facilitando la costruzione di una comunità globale con un destino comune per l’umanità.


Torna alle notizie in home