Esteri

Scoperta un’antica città Maya nella giungla messicana

di Martina Melli -


In Messico, nella profonda giungla della penisola dello Yucatán, alcuni archeologi hanno scoperto i resti di un’antica città Maya. Il sito, che sembrerebbe essere stato abitato tra il 600 e l’800 d.C. e che presenta diverse strutture simili a piramidi che misurano più di 15 m di altezza, è stato chiamato Ocomtún (colonna di pietra in lingua Maya). L’area dove sono stati ritrovati i resti – una riserva ecologica nello stato di Campeche – è talmente densa di vegetazione da essere poco esplorata.

I Maya sono stati una delle grandi civiltà dell’emisfero occidentale, famosi per i loro templi piramidali e grandi edifici in pietra nel Messico meridionale, il Guatemala e il Belize. L’Istituto nazionale per la storia del Messico (INAH) ha affermato che la scoperta è stata il risultato di un lavoro sul campo volto a documentare l’archeologia delle pianure Maya centrali, un’area che si estende per 3.000 km quadrati di giungla disabitata. INAH ha affermato che la scansione laser aerea effettuata dall’Università di Houston ha aiutato il gruppo di ricerca a individuare “numerose concentrazioni di strutture preispaniche”.

Ivan Sprajc, che ha guidato la squadra, ha dichiarato di aver trovato un terreno elevato su cui sorgono diversi edifici di grandi dimensioni. “Il sito sarebbe servito come un importante centro regionale”, ha affermato Sprajc in una dichiarazione rilasciata dall’INAH. Le colonne cilindriche in pietra che hanno spinto i ricercatori a chiamare il sito Ocomtún, erano probabilmente ingressi alle stanze nelle parti superiori degli edifici. Secondo Sprajc, il sito avrebbe subito notevoli cambiamenti tra l’800 e il 1000 dC prima di cadere vittima del crollo della civiltà Maya nel X secolo.


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