Architettura

Scoperta sottoterra a Napoli una chiesa medievale: un imprenditore-tombarolo l’aveva saccheggiata

di Giorgio Brescia -


Una vera e propria scoperta archeologica avvenuta solo grazie all’accertamento di uno scavo clandestino e di un saccheggio avvenuto nelle aree archeologiche presenti nel sottosuolo del centro storico di Napoli: in un blitz del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli è stata scoperta una chiesa medievale che già cominciava ad essere saccheggiata.

I carabinieri si sono mossi, coordinati dalla magistratura, per sequestrare gli ambienti sotterranei relativi ad una antica struttura religiosa. Indagato un imprenditore napoletano il quale, secondo la ricostruzione, avrebbe sfruttato l’utilizzo di locali terranei che aveva disponibili nel centro storico per eseguire una serie di scavi sotterranei clandestini allo scopo di individuare nel sottosuolo realtà archeologiche da saccheggiare.

Il sequestro, in particolare, ha permesso di interrompere le attività di scavo abusivo in una chiesa medievale che è risultata databile all’XI secolo. Una chiesa posta a 8 metri di profondità dal livello stradale, della quale è attualmente visibile un’abside semicircolare affrescata, in discreto stato di conservazione, sulla quale è parzialmente identificabile l’iconografia del Cristo in trono e, sottom decorazioni a velarium ed una iscrizione dedicatoria in parte già decifrata. Dell’antica chiesa è emersa ora anche parte della pavimentazione, realizzata in lastre di marmo bianco di spoglio.

L’eccezionalità della scoperta restituisce al patrimonio pubblico i resti di un raro esempio di arte medievale dell’XI secolo, la cui decorazione riscontra delle similitudini con il vicino Sacello di Sant’Aspreno e si aggiunge alle non numerose testimonianze pittoriche del periodo medievale sul territorio nazionale.

Nel corso delle attività investigative, grazie alla Soprintendenza Archeologica alle Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, sono stati ispezionati numerosi locali di proprietà dell’imprenditore nel centro storico di Napoli, sottoponendo a sequestro anche altri cunicoli sotterranei oggetto di scavi clandestini, per esempio quelli collegati alle fondamenta di un palazzo settecentesco vincolato come bene culturale di particolare interesse storico-artistico.

All’imprenditore napoletano sono stati pure sequestrati circa 10mila frammenti ceramici di natura archeologica di epoca romana e medievale, probabilmente provenienti dal settore suburbano dell’antica città di Neapolis, riconducibili anche ad altre aree non esplorate nel corso di queste recenti attività investigative, probabile frutto di precedenti saccheggi. Sequestrati anche 453 reperti archeologici integri di epoca romana, tra cui crateri a figure rosse, anfore, lucerne e pipe in terracotta, monete di epoca romana e medievale.


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