Economia

Sciopero ombrelloni, Sib e Fiba: “Massiccia adesione”

di Cristiana Flaminio -


“Una massiccia partecipazione allo sciopero degli ombrelloni”: lo hanno riferito, in una nota, Antonio Capacchione e Maurizio Rostignoli, presidenti rispettivamente di Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti. Secondo i rappresentanti di categoria, l’iniziativa dello sciopero degli ombrelloni ha rappresentato un pieno successo: “Se da una parte – hanno spiegato – i nostri clienti non hanno subito nessun disagio, dall’altra hanno compreso i motivi della protesta manifestando il proprio supporto e la solidarietà, in quanto apprezzano la professionalità e la passione che mettiamo nel nostro lavoro, frutto di anni di esperienza. Hanno dimostrato di aver ben capito, infatti, che la situazione è drammatica e gli imprenditori balneari non hanno certezze per il proprio futuro. Anche i turisti stranieri sono rimasti colpiti da questa iniziativa e i motivi dello sciopero che intende difendere la tradizione di 30mila imprese balneari italiane e il lavoro di 100mila addetti diretti che superano il milione con l’indotto”. Ma non è tutto perché per Capacchione e Rustignoli la serrata si è svolta in un clima tranquillissimo e di collaborazione e piena comprensione: “Molti clienti  lo hanno definito lo ’sciopero gentilè, in diversi litorali, poi, sono stati offerti caffè e cornetto per compensare del piccolo disagio. Tutto si è svolto in completa sicurezza e senza problemi di nessun genere. Nel corso della mobilitazione nazionale, poi, tutti gli altri molteplici servizi offerti dagli stabilimenti balneari, fiore all’occhiello dell’offerta turistica italiana, sono stati garantiti. A fronte delle indiscrezioni che danno per gli inizi di settembre un provvedimento da parte del Governo abbiamo deciso di annullare le altre due date previste: 19 e 29 agosto”.
“Siamo assolutamente decisi – hanno precisato i presidenti di Sib e Fiba a proposto dello sciopero degli ombrelloni – a difendere le nostre aziende e il nostro lavoro, a tutti i costi. I tempi di attendere sono finiti, così come la nostra pazienza. Abbiamo la forza e la perseveranza, oltre all’appoggio di tutta la categoria, per andare avanti fino ad avere regole certe che ci possano consentire di continuare a rappresentare un comparto d’eccellenza della nostra offerta turistica, invidiata e, soprattutto, copiata dagli altri Paesi. Diversamente il 2025 sarà ricordato come l’anno che ha decretato la fine del turismo nel Belpaese”.


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