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Scandalo Ziegler: la mamma antigay non molla, lui vuole 2 milioni dai repubblicani

di Angelo Vitale -


Ritorna in primo piano il caso Ziegler, di cui L’identità già aveva scritto più di due settimane fa: Christian e sua moglie Bridget erano considerati la coppia emergente della destra repubblicana in Florida, lui presidente del partito repubblicano e lei, fondatrice delle Moms for Liberty – mamme anti-gay, anti-gender ed in generale anti tutto quello che la destra americana bolla come ‘woke’- potente membro del consiglio scolastico della Sarasota County.

Ma l’ascesa politica, e finanziaria, della coppia è stata stravolta dallo scandalo scoppiato dopo che nelle scorse settimane sono state rese note le accuse di stupro contro Ziegler da parte di una donna con cui lui ha ammesso di avere avuto un ‘menage a trois’ insieme alla moglie.

Secondo i documenti dell’inchiesta emersi, l’esponente repubblicano ha dichiarato di aver avuto poi un incontro da solo con la donna in ottobre, incontro che – sostiene – era consensuale. Diversa la versione della donna che ha raccontato che, una volta scoperto che al nuovo incontro non avrebbe partecipato la moglie, ha tentato di sottrarsi, finendo invece per subire l’aggressione sessuale da parte di Ziegler.

Di fronte ad uno scandalo di questo tipo, in eclatante contrasto con la morale pro famiglia tradizionale e valori cristiani propinata dalla fondatrice di Moms for Liberty, gli altri quattro membri del Sarasota County School Board hanno votato una risoluzione per chiedere le immediate dimissioni di Bridget Ziegler, che finora la donna non avrebbe però ancora dato, sfidando addirittura i colleghi ricordando loro che non hanno l’autorità di rimuoverla.

Anche il marito, nonostante il coro di autorevoli richieste di dimissioni, a partire da quelle del governatore Ron DeSantis fino quelle di senatori e deputati della Florida, finora si è rifiutato di lasciare il suo incarico, ed oggi è prevista una riunione del partito ad Orlando per costringerlo a dimettersi.

Addirittura, secondo quanto rivela il Washington Post, Ziegler, nonostante sia al centro di un’inchiesta per aggressione sessuale, avrebbe chiesto al partito una “buonuscita” di due milioni di dollari per dimettersi.


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