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Scandalo manodopera, nei guai anche il colosso Usa Fedex: sequestro per 46 milioni di euro

di Angelo Vitale -


Serbatoi di lavoratori con coop che non pagavano l’Iva, utilizzate da società schermo che servivano da filtro: lo scandalo dei mancati contributi alla manodopera colpisce anche il versante italiano del colosso Usa del trasporto Fedex, fondato oltre 50 anni fa da un ex studente di Yale. Sequestrati 46 milioni di euro dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano per frode fiscale, al termine di una iniziale indagine svolta dai pm Paolo Storari e Valentina Mondovì della Procura della Repubblica di Milano, un altro capitolo delle inchieste sul “fenomeno della somministrazione illecita di manodopera” e i cosiddetti “serbatoi” di lavoratori ai quali non venivano corrisposti gli “oneri di natura previdenziale e assistenziale”. Ora, il Gip dovrà convalidare o meno il sequestro.

Nel mirino dei pm una complessa frode fiscale: Fedex avrebbe emesso fatture per operazioni nei fatti inesistenti a fronte della stipula di contratti d’appalto fittizi per la somministrazione di manodopera. E i rapporti di lavoro con la società committente venivano schermati da “società filtro che a loro volta si sono avvalse di diverse cooperative (società serbatoio) che hanno omesso il versamento dell’Iva e gli oneri previdenziali e assistenziali”, afferma la Procura.

Come detto, un altro nome internazionale del trasporto e delle spedizioni che si aggiunge alla lista di società indagate nel settore della logistica attraversato in questi anni da vertenze sindacali e indagini della magistratura, ma pure in aziende di altri comparti. Nel luglio scorso, sequestrati 84 milioni di euro alla filiale italiana della statunitense Gxo. Manodopera garantita da cooperative e invece fatta passare come appalti anche per Ups a cui erano stati sequestrati 86 milioni. Indagini al Nord anche per Bfrt, Esselunga e Amazon.torari, mondovì, pm,


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