Attualità

Scandalo al Csm, si dimette Rosanna Natoli: consigliera di Ignazio La Russa

di Claudia Mari -


Da un plico a uno scandalo: è quello che si è scatenato al Consiglio superiore della magistratura e che vede il coinvolgimento di Rosanna Natoli, nota consigliera in quota Fratelli d’Italia scelta dal presidente del Senato – nonché suo concittadino – Ignazio La Russa. Una vicenda al cui centro si staglia una registrazione, proveniente dall’ufficio del vicepresidente leghista Fabio Pinelli, proprio tra l’avvocata Natoli e la giudice civile di Catania Maria Fascetto Sivillo. Secondo la registrazione, depositata dall’avvocato Carlo Taormina, Natoli (membro della commissione disciplinare del Consiglio) ha avuto un lungo colloquio nel suo studio legale a Paternò con la giudice civile Fascetto Sivillo, sotto inchiesta disciplinare per presunto “uso della qualità di magistrato al fine di conseguire vantaggi ingiusti per sé o altri”. La conversazione tra le due verteva proprio sul procedimento in corso contro la giudice: colloquio avvenuto nello studio siciliano dell’avvocata, dove Fascetto Sivillo si era recata proprio per chiedere aiuto e consiglio a Natoli. In quella sede, l’avvocata avrebbe ammesso con l’accusata di violare il segreto della camera di consiglio. Una conversazione che Fascetto Sivillo però ha registrato e che ha consegnato al suo legale, Taormina. La miccia è esplosa martedì, durante una seduta della commissione disciplinare, dove l’avvocato difensore della giudice ha dichiarato di aver depositato la registrazione e le relative trascrizioni. Nell’immediato, è arrivata la reazione di Rosanna Natoli, che si è dimessa seduta stante dal suo incarico di “giudice dei giudici”, sospendendo l’udienza e il procedimento. Il comitato di presidenza del Csm, composto dal vicepresidente Fabio Pinelli, dalla prima presidente della Cassazione Margherita Cassano e dal procuratore generale Luigi Salvato, ha deciso di inviare la registrazione alla Procura di Roma per verificare l’eventuale presenza di reati. Nel frattempo, al Consiglio è tempo di paure e di paragoni con il celebre “caso Champagne”, un riferimento che richiama alla memoria le intercettazioni del 2019, in cui diversi consiglieri vennero colti a discutere delle imminenti nomine in modo informale e soprattutto al di fuori del Consiglio. Caso in cui vennero coinvolti anche il membro del Consiglio Superiore della Magistratura Luca Palamara e i deputati Cosimo Ferri e Luca Lotti.


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