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Scalata Mediobanca, Mps cala in Borsa. Il niet di Piazzetta Cuccia

di Angelo Vitale -


In primo piano la partita Mps-Mediobanca dopo l’annuncio, lo scorso venerdì, del lancio di una offerta pubblica di scambio da parte di Rocca Salimbeni sulla totalità delle azioni di Piazzetta Cuccia, per un corrispettivo totale di euro 13,3 miliardi di euro. Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca dovrebbe riunirsi con ogni probabilità la mattina di martedì 28 gennaio per valutare l’offerta pubblica di scambio totalitaria, probabilmente come ostile. “Un’offerta non concordata. Il Cda si riunirà nei prossimi giorni per esaminarla ed esprimere le proprie valutazioni al riguardo, con l’obiettivo di tutelare gli interessi di tutti gli stakeholder e, in particolare, dei propri dipendenti”: così in una lettera ai dipendenti l’amministratore delegato e il direttore generale di Mediobanca, Alberto Nagel e Francesco Saverio Vinci.

I due titoli hanno intrapreso oggi un andamento contrastante in Borsa. La scorsa settimana, in chiusura di contrattazioni, Mediobanca è balzata al vertice del listino guadagnando il 7,72%; all’opposto Monte dei Paschi di Siena, è finita sul fondo lasciando sul terreno il 6,91%. Questa mattina, dopo i primi scambi, lo schema tende a confermarsi, anche se in modo meno marcato: Mediobanca guadagna un punto percentuale attestandosi a 16,63 euro per azione, mentre Mps cede lo 0,43% a 6,46 euro per azione.

Perplessità, finora, dai report delle maggiori case d’investimento sul progetto “Strade Bianche”: oggi Mps capitalizza meno di 9 miliardi di euro, invece Mediobanca 13. C’è chi ha parlato di un paradosso: la banca più piccola che intende comprare quella più grande.

Favorevole, invece, la premier Giorgia Meloni, dettasi fiera dell’operazione che potrebbe condure alla nascita del terzo polo bancario per mettere in sicurezza i risparmi degli italiani.


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