Sbai: “Quei giudici che vietano di fermare i migranti favoriscono frange estreme”
SOUAD SBAI POLITICA
“Così quei giudici, che vietano di fermare i migranti, favoriscono frange estreme”. A dirlo Souad Sbai, presidente dell’Associazione delle comunità delle donne marocchine in Italia.
Cosa ne pensa di chi è favorevole alle violenze domestiche per un fatto culturale?
La stragrande maggioranza delle comunità che vivono in Italia, per fortuna, non ha nulla a che vedere con questo mondo. Si parla, purtroppo, solo di casi sporadici che fanno notizia.
Secondo lei chi non rispetta l’altro deve essere punito senza attenuanti?
Magari venissero puniti gli islamisti radicali. Chiediamo da anni la certezza della pena, che purtroppo qui non esiste. Quando una persona commette qualcosa di irregolare o fuori legge deve andare in galera e fare tutti gli anni decisi da un processo e dai giudici. Non deve esserci alcun attenuante culturale o religioso. Vale per tutti.
Meloni ha attaccato la giudice che ha disapplicato il decreto Cutro. Che idea si è fatta?
È una vergogna. In questo Paese, talvolta, si favoriscono anche gli assassini solo perché vengono da un’altra nazione. Ci siamo dovuti costituire parte civile per alcuni omicidi, dove qualche Pm voleva che da una pena di trenta anni se ne passasse a una di quattordici. In questo modo si offende soprattutto l’Islam, quella gente che pratica ed è contro ogni violenza. In Marocco le donne sono più tutelate che in Italia.
Non le sembra un controsenso?
Assolutamente! A Rabat si lavora per fare in modo che la donna separata abbia più alimenti, perché resti nella casa del marito fino a che il figlio abbia compiuto 21 anni. Qui, invece, con la scusante culturale, si torna indietro e ciò viene avvallato da chi, invece, dovrebbe tutelarci.
A chi si riferisce?
Qualche Pm dovrebbe andare in giro per i centri antiviolenza. Ci sono donne islamiche che vengono maltrattate quotidianamente, che non escono di casa da venticinque anni e nessuno fa nulla.
Perché?
Le strade sono due: siamo di fronte a persone che sono fuori dal mondo, rinchiuse nel proprio ufficio, quindi ignoranti oppure siamo di fronte a chi agisce in malafede.
Queste accuse sono rivolte a tutta la magistratura?
Assolutamente no! È sbagliato generalizzare. La maggior parte dei giudici sono onesti e fanno bene il proprio lavoro. Facciamo riferimento a qualche Pm che agisce secondo il proprio credo politico.
Sempre più attuale il dibattito sul velo, su alcune pratiche, che nel mondo di oggi sembrano inaccettabili…
Ognuno deve poter mangiare quello che gli pare, sentire la musica che più gradisce. La libertà religiosa viene rispettata in Italia. Culture, però, che non hanno nulla a che vedere con i diritti umani, dovrebbero essere bloccate al confine. Chi non vuole integrarsi deve andare via da questo Paese. Altrimenti avremo una seconda generazione radicalizzata e ciò alimenta altri pericoli. Il rischio terrorismo è sempre dietro l’angolo.
Queste frange, però, non hanno mai attaccato l’Italia direttamente?
Non siamo mai stati attaccati perché a queste frange conviene questa terra. Fanno tutto quello che vogliono, senza che nessuno dica niente. Ci sono degli accordi a sostenerlo. Non è un caso che il 30 per cento delle bambine islamiche ha abbandonato la scuola dell’obbligo. Nessuna donna di sinistra si è strappata le vesti. In Marocco se non mandi tua figlia a scuola vai in galera.
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