Sardegna devastata dagli incendi. Coldiretti: centinaia di ettari a fuoco
Centinaia di ettari di terreno a fuoco. Quando la Sardegna brucia le cronache diventano bollettini di guerra, tanto differenziato è nell’isola un fenomeno in gran parte attribuito all’origine dolosa di inneschi che aggrediscono, come riferisce il monitoraggio di Coldiretti, aziende agricole, allevamenti con foraggi, piante da frutto. Senza dimenticare i danni ai mezzi agricoli e agli impianti di irrigazione, elettrici e pompaggio. Un effetto domino che non trascura il rischio per il turismo e per l’incolumità di quanti forzatamente evacuati dalle abitazioni e dalle strutture ricettive.
A preoccupare – insiste l’associazione passando ad un’analisi generale – la disattenzione sull’azione dei piromani, con il 60% degli incendi che si stima sia causato in Italia volontariamente: “Ci vorranno anni, prima che le piante da frutto distrutte possano tornare a produrre. Con danni ambientali ed economici per le aziende”.
E’ un’Italia in fumo. Questo, il titolo di un report annuale di Legambiente sugli incendi. I dati (diffusi a fine luglio sulla scorta dei risultati precedenti alle devastazioni di questo weekend in Sardegna, ndr) dicono che da inizio anno al 27 luglio sono andati in fumo 51.386 ettari equivalenti a 73.408 campi da calcio. Primato nella classifica dei danni alla Sicilia, con 41.365 ettari in cenere. A seguire, la Calabria con 7.390 ettari, la Puglia con 1.456 ettari e l’Abruzzo con 284 ettari.
Dieci, le proposte a Palazzo Chigi. Innanzitutto, un soggetto unico come la Protezione Civile nazionale per gestire gli incendi. Poi, integrare la pianificazione forestale con le strategie di adattamento climatico e quelle contro gli incendi con la politica agricola; aprire alla prevenzione di pascolo e fuoco prescritto; moltiplicare la formazione di cittadini e proprietari di terreni; includere nel Catasto anche la gran parte degli incendi, quelli su meno di 30 ettari; migliorare le soluzioni tecniche di ripristino post incendio; integrare la pianificazione urbanistica con la prevenzione degli incendi nelle aree urbane ad alto rischio. Ma anche estendere le pene per il reato di incendio e potenziare nel Paese i presidi pubblici nella lotta agli incendi boschivi.
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