Da Bruxelles nuovo “pacchetto” di sanzioni per la Russia
Dai ministri degli Esteri dell’Ue arriva l’ok al rinnovo delle misure settoriali contenute nei quindici pacchetti di sanzioni approvati dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina nei confronti della Russia, la sedicesima misura supera pure il veto minacciato nei giorni scorsi dall’Ungheria. “L’Europa mantiene la parola – ha annunciato l’Alta Rappresentante Kaja Kallas via social – i ministri degli Esteri dell’Ue hanno appena deciso di estendere nuovamente le sanzioni alla Russia. Ciò continuerà a privare Mosca delle entrate per finanziare la sua guerra. La Russia deve pagare per i danni che sta causando”. E il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjartò ha aggiunto, via social, che “l’Ungheria ha ricevuto le garanzie richieste riguardo alla sicurezza energetica del nostro Paese. La Commissione Europea si è impegnata a proteggere i gasdotti e gli oleodotti che portano agli Stati membri dell’Ue. Ha chiarito che l’integrità delle infrastrutture energetiche che riforniscono gli Stati membri è un importante problema di sicurezza per l’Ue nel suo complesso. Inoltre, sta cercando garanzie dall’Ucraina per garantire la fornitura di petrolio all’Unione”.
“La decisione unanime presa oggi di estendere le sanzioni dell’Ue contro la Russia è cruciale. Finché la Russia continuerà la sua brutale guerra di aggressione contro l’Ucraina, sarà essenziale aumentare la pressione”. Così su X il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa dopo il via libera dei 27. Mentre, stavolta, non è intervenuto sull’argomento prima del voto il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani, sabato scorso impegnato a rispondere al ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, secondo il quale “La Russia non considera l’Italia come un possibile partecipante ai colloqui di pace in Ucraina” perché, a suo dire, avrebbe posizioni anti-russe. “Avremo tutti quanti, come Ue, un ruolo nella costruzione della pace, insieme agli Usa sosterremo tutte le politiche che portano a raggiungere l’obiettivo di una pace giusta, quindi non una sconfitta dell’Ucraina. Ma noi non siamo nemici di nessuno – aveva detto Tajani, siamo costruttori di pace”.
Stamattina era stata la ministra degli Esteri svedese Maria Malmer Stenergard, entrando al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles, a ribadire che “Come europei dobbiamo concentrarci su tre cose: mantenere l’Ucraina forte, mantenere la Russia debole e gli Stati Uniti dentro. Dobbiamo limitare la Russia”.
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