Sanremo 2024, il nostro resoconto della prima serata
Amadeus ha aperto il 74esimo festival di Sanremo con il segno della croce e la fanfara dei Carabinieri. Sembra un binomio inequivocabile che va verso un festival ‘meloniano’ rinnegato in quanto tale da tutti gli addetti ai lavori, conduttore compreso. “Non esistono colori in questo festival” è stato l’imperativo generale, in questi giorni di presentazione.
Poi con la prima serata sono arrivate le certezze, tra queste il fatto che in questa edizione non ci sia un pezzo che spicchi su tutti, come invece accadeva spesso negli anni scorsi. Ci sono solo lievi “simpatie”, qualche brano che funziona un po’ di più in modo lampante, ma mancano guizzi di genialità.
Al primo posto nella classifica della sala stampa della prima serata Loredana Berté, ma ha l’aria più di un voto rivolto alla caratura dell’artista in questione, che al pezzo in sé. L’assenza di guizzi non riguarda solo le canzoni, ma anche la serata intera, priva, va detto, anche di scivoloni. Trenta canzoni da snocciolare in diretta, una dietro l’altra, non sono certo una passeggiata.
Potenti invece certi suggestivi momenti verità, come il toccante ricordo di GiovanBattista Cutolo da parte della madre Daniela Di Maggio, il musicista ucciso per strada ad agosto scorso, a rappresentare la bella Napoli, quella sana. E poi spazio alle conferme, come Annalisa (al terzo posto nella classifica stilata dalla sala stampa) al timone di una nuova hit con la sua “Sinceramente”, pronta a scatenare tutte le balere italiane nel giro di una settimana. Entrata laterale, senza scalinata, qualcuno sui social sospetta una gravidanza, ma il suo staff nega e stranega.
Poi Ghali sorprende, come anche Fiorella Mannoia, che canta scalza un pezzo, come hanno scritto tanti, “alla De André”. Notevole anche il ritmo di Un ragazzo, una ragazza dei The Kolors, un anticipo d’estate a febbraio, una sorta di coraggioso inno all’eterosessualità. Altra sorpresa: Mengoni super sciolto, a tratti pure troppo, che si confronta con la prima fila lanciandosi in baci dati con il ‘preserbacino’, un affare che gli consentiva di baciare le persone senza baciarle davvero. Poi ci ha stupito con un medley dei suoi pezzi e abbiamo capito che sì, canta da Dio, ma un domani chissà, potrebbe anche condurre davvero. E da solo.
di LORENZA SEBASTIANI
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