PRIMA PAGINA-Sangiuliano Freni Boccia
Dopo l’intervista-sfogo in televisione, Sangiuliano prova a tornare alla normalità e a farla ritrovare all’intero ministero. Non c’è dubbio, infatti, che le tante ripercussioni di una vicenda tutt’altro che conclusa abbiano intaccato anche l’ordinaria attività degli uffici di via del Collegio romano, su cui si sono abbattute come una scure le vicende private del ministro. L’attività del dicastero non può, però, certamente farsi dettare le tempistiche dai post su Instagram di Maria Rosaria Boccia che pure quelle stanze le conosce bene, avendole frequentate ed essendo arrivata vicina ad ottenerne una qualora la formalizzazione della nomina come consigliera per i Grandi eventi fosse andata a buon fine. Così, nella giornata di ieri, dopo aver riesaminato insieme ai tecnici il provvedimento di riorganizzazione del ministero della Cultura, Sangiuliano ha firmato il relativo decreto di attuazione della riforma. L’appuntamento più importante è però certamente stato quello con il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle finanze, il leghista Federico Freni, per fare il punto sulle misure da far rientrare nella legge di Bilancio per quanto riguarda il settore della Cultura. Sangiuliano cercherà di ottenere dal Mef quante più risorse possibili per le questioni attinenti al dicastero del quale è alla guida, anche per provare a rilanciare la propria immagine e rivendicare la propria attività dopo la grana che gli è scoppiata in casa. Sta di fatto che, probabilmente, si è preferito non far ulteriormente surriscaldare dai riflettori il ministero della Cultura, già abbondantemente al centro dell’attenzione nelle ultime settimane. Al di là di una nota con la quale l’ufficio stampa del Mic ha dato notizia dell’incontro tra Sangiuliano e Freni, nulla è stato specificato circa le iniziative a sostegno della Cultura che entreranno nel pacchetto di misure della Manovra, né sono state fornite informazioni circa i dossier affrontati nel corso della riunione tra il ministro e il sottosegretario. E questo sia dal lato di Sangiuliano che da quello di Freni. Nel frattempo, poco prima del vertice tra i due esponenti del governo, ha fatto la propria apparizione Maria Rosaria Boccia, scomparsa dai radar per una mezza giornata dopo le pubbliche confessioni del ministro della Cultura. Sempre la stessa la modalità, un post su Instagram, ma questa volta la donna è passata dai toni teatrali a quelli cinematografici. Il riferimento a “un potere tirannico” (addirittura!!!) evoca il celebre, ma inventato, passo biblico che Quentin Tarantino, riprendendolo a sua volta da un film sulle arti marziali, fa recitare a uno dei killer protagonisti di Pulp Fiction: “il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi”. Ma quella che sembra essere la vera svolta arriva nel tardo pomeriggio, quando sul profilo della Boccia un post annuncia una sua intervista a La Stampa. Sembra, perché in concreto, proprio come Sangiuliano il giorno prima, neanche la quarantunenne di Pompei aggiunge alcuna novità, se non per il fatto che deve essere una cinofila stando all’abbaiare di un cane che si sente in sottofondo. Unico elemento rilevante è che, secondo la ragazza, quello a Pompei sarebbe stato un sopralluogo finalizzato all’organizzazione del prossimo G7 della Cultura e che la mail inviatale su indicazione del ministro conterrebbe dettagli sugli spostamenti dei ministri stranieri all’interno del Parco Archeologico. Se così fosse, questo rappresenterebbe certamente un problema di carattere politico e non solamente personale per Sangiuliano. Per il resto il racconto di Maria Rosaria Boccia non è che fuffa, tanto più che a differenza del ministro quella che si è scoperta essere un’imprenditrice non ha avuto neanche il coraggio di ammettere la relazione sentimentale. Se, invece, c’è altro da dire il ministro lo faccia subito e spazzi definitivamente dal campo ogni dubbio così da frenare una volta per tutte la strumentale esuberanza della Boccia. Perché questa sceneggiata, con la quale sulle spalle del governo e del Paese l’imprenditrice vede accrescere la propria popolarità, ha francamente stufato.
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