Salvini: “Vannacci? Non gli ho proposto la candidatura…”
Vannacci, Brandizzo e manovra: parla il vicepremier Matteo Salvini. Intervistato questa mattina a Rtl 102.5, il ministro delle Infrastrutture mette in chiaro di non aver (ancora?) incontrato il generale autore del best seller auto-prodotto “Il Mondo al Contrario”, di essere pronto a riferire in aula sulla tragedia costata la vita a cinque operai nel Torinese e ha snocciolato le priorità per la legge del bilancio secondo la Lega.
In primo luogo, la vicenda Vannacci. Su cui, Salvini è stato chiaro: “Non ho mai incontrato di persona il generale Vannacci magari lo farò e non gli ho mai proposto una candidatura alle europee”. Non basta, perché il Capo della Lega marca le distanze con il generale, innanzitutto sul tema caldissimo dei diritti civili: “È calcio mercato estivo per occupare le pagine dei giornali io mi sono impegnato e spero di poterlo fare a leggere il libro. Ci sono passaggi che condividerò, come su giustizia, immigrazione e sicurezza, e altri che non condividerò, perché l’omosessualità non è qualcosa contro natura, è qualcosa che è. Nel 2023 non accetto disquisizioni sulla natura e sulla sessualità, però la libertà viene prima di tutto”. Insomma, chi nei giorni scorsi s’è sbracciato a invitare il generale sotto le insegne del Carroccio (come il vicesegretario Andrea Crippa) s’è limitato a un personale wishful thinking.
Tuttavia, Roberto Vannacci per Matteo Salvini deve essere libero di esprimersi come preferisce, dichiarando contrario al “linciaggio di un militare della Folgore che ha portato alto l’onore dell’Italia all’estero”. Quindi ha detto: “Non penso che sia lui il problema dell’Italia, anzi penso che possa essere una risorsa di cui condividere alcune idee e altre no”.
Sulla questione Brandizzo, Salvini si è detto disponibile a informare il Parlamento: “Sulla sicurezza deve esserci l’attenzione massima”. E quindi sulla manovra ha fissato le priorità: “Obiettivo comune sarà mettere i soldi che ci sono, pochi o tanti, per l’aumento di stipendi e pensioni. È una scelta politica. La priorità è il lavoro, l’aumento di stipendi e pensioni”.
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