Politica

Salvini: “Il piano salva casa? Una rivoluzione culturale”

di Giovanni Vasso -


Arriva il piano salva casa, per Salvini “entrerà in milioni di case di italiani” e lo farà in “maniera positiva e risolutiva”. Il vicepremier ha spiegato che, con il decreto licenziato questa mattina dal consiglio dei ministri, il governo ambisce a mettere in pratica “una grande opera di semplificazione, sburocratizzazione e liberazione di denari, immobili e energie” che potrebbero portare, secondo le speranze del leader leghista a una nuova ondata di fiducia sul mercato immobiliare: “Conto che, con questa quantità di immobili regolarizzati che possono tornare sul mercato, possano anche avere un riscontro positivo in termini di diminuzione del costo del mattone”.

Piano salva casa, ma Salvini non ci sta a chiamarlo condono: “Si tratta di un decreto di buonsenso che regolarizza piccole difformità, liberando finalmente gli uffici comunali da milioni di pratiche edilizie e restituendo il pieno utilizzo degli immobili ai legittimi proprietari”. E quindi spiega: “La maggior parte delle case degli italiani ha dei problemi decennali sulla suddivisione dei locali interni, diversa rispetto alla piantina originale, e che non comporta alcun carico diverso e che a dl pubblicato, spero da lunedì, conto che faccia andare tantissima gente in comune a pagare quello che deve”.

Ma c’è anche un altro, e ambizioso, obiettivo che il governo intende perseguire con il piano. Quello, cioè di sgonfiare l’enorme mole di arretrato che incombe sugli uffici tecnici degli enti locali: per Salvini, il nuovo decreto consentirà ai Comuni di liberare “i propri uffici tecnici da alcuni milioni di pratiche, stimate in 4 milioni di pratiche per difformità di 3 centimetri della finestra rispetto alla luce originaria”. E inoltre si aspetta, il vicepremier, un ulteriore effetto positivo: “Il comune incassa, il cittadino paga e rientrare in pieno possesso del suo bene. Può vendere, comprare, rogitare e mutuare”. Insomma, per Salvini, il piano salva casa sarà “una rivoluzione culturale che taglia i tempi della burocrazia”.


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