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DIRETTA PALERMO Salvini nell’aula: Fiero di aver difeso l’Italia. L’accusa insiste per la condanna a 6 anni. Giudici in Consiglio, sentenza dalle ore 18

di Angelo Vitale -


Il vicepremier Matteo Salvini è appena arrivato all’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo per l’ultima udienza del processo Open Arms, in attesa della sentenza prevista per oggi. Salvini è arrivato con l’avvocata Giulia Bongiorno, la sua legale. Gli operatori tv e i fotografi sono stati lasciati fuori dal cancello del bunker. “Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto, ho mantenuto le promesse fatte, ho contrastato le immigrazioni di massa e qualunque sia la sentenza, per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di aver difeso il mio Paese. Rifarei tutto quello che ho fatto e entro in questa aula orgoglioso del mio lavoro”. Così il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, prima di entrare.

E’ arrivato al bunker del carcere Pagliarelli di Palermo anche Oscar Camps, il fondatore della ong spagnola che nell’agosto del 2019 soccorse i 147 migranti rimasti a bordo per quasi due settimane dopo il no allo sbarco dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini.

I giudici di Palermo del processo Open Arms, che vede imputato il vicepremier Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, non entreranno subito in Camera di consiglio. I pm che rappresentano l’accusa nel processo e che hanno chiesto per Salvini la condanna a sei anni di carcere, faranno “brevi repliche”, dopo l’arringa difensiva ad opera dell’avvocata Giulia Bongiorno dello scorso 18 ottobre, legale di Salvini. Sarà un intervento in punta di diritto in cui la procuratrice Marzia Sabella, che rappresenta l’accusa con i pm Geri Ferrara e Giorgia Righi, spiegherà perché secondo la Procura Salvini dovrebbe essere condannato per non avere permesso, nell’agosto de l2019, lo sbarco di 147 migranti al porto di Lampedusa.

Lo scorso 14 settembre, al termine della requisitoria, la Procura chiese sei anni di carcere affermando: “Non si può invocare la difesa dei confini senza tenere conto della tutela della vita umana in mare”. Secondo l’accusa “le posizioni e le scelte del ministro Matteo Salvini diedero luogo a un caos istituzionale, una situazione che avrebbe portato ad approntare soluzioni di fortuna. A ritrovarsi in una condizione di estrema difficoltà fu la Guardia costiera che non poteva premere su un ministero da cui non dipendeva”. Ma i pm hanno anche sottolineato che questo “non è un processo politico, bensì basato sugli atti amministrativi”.

Ieri sera, arrivato a Palermo, Salvini aveva fatto una diretta sui social in cui ha annunciato: “In caso di condanna ricorreremo in appello perché la riterrei una profonda ingiustizia e un danno non a me, ma al Paese”.

AGGIORNAMENTO

Tra il pubblico nell’aula bunker del carcere Pagliarelli c’è anche il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Presenti anche il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon e l’ex europdeputata leghista Annalisa Tardino.

“La difesa di Matteo Salvini ha fornito nella memoria depositata una lettura non in linea con le risultanze probatorie”. Sono iniziate con queste parole le repliche della procuratrice aggiunta di Palermo Marzia Sabella. “Si sostiene nella memoria” depositata dalla difesa di Matteo Salvini “che l’autorizzazione allo sbarco dei minori” dalla nave spagnola Open Arms “non competeva al ministro ma alla prefettura” e questo “viene desunto da due esami testimoniali”, dice. “Peccato che lo stesso prefetto di Agrigento di allora, Caputo, ha dichiarato in aula che l’autorizzazione allo sbarco provenisse dal ministro. Peccato che è lo stesso imputato a sostenere la competenza sui minori”. “I minori non erano più alla frontiera ma in acque nazionali- prosegue Sabella – quindi avevano diritto a sbarcare. Inoltre, si omette di dire che il Tribunale di Catania ha trattato la questione dei tempi dello sbarco dei minori e non del diritto”. “Si fa confusione tra la capienza massima, di circa 300 persone, e la capacità di omologazione per i servizi a bordo di di Open Arms, che era invece per 19 persone, ovvero l’equipaggio – ha aggiunto -. Altra cosa è la vivibilità di 147 persone su una nave attrezzata per 19 persone. Ma il caso Open Arms è diverso da tutti gli altri. Qui viene emesso il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane, in questo caso entra autorizzata da autorità giudiziarie, qui era avvenuto accordo di distribuzione e non vi erano ragioni di sicurezza nazionale che impedissero lo sbarco. Di queste peculiarità e non di altro si deve occupare questo dibattimento e per questo insistiamo nelle nostre richieste“. 

Durante una breve pausa dell’udienza Open Arms di Palermo, in attesa delle controrepliche dell’avvocata Giulia Bongiorno, il ministro Giuseppe Valditara e l’ex eurodeputata Annalisa Tardino hanno raggiunto il ministro Matteo Salvini in aula. Valditara si è avvicinato a Salvini e lo ha salutato baciandolo.

Dopo le repliche del pm e le contro repliche della difesa di Matteo Salvini, i giudici del processo Open Arms sono entrati in camera di consiglio per emettere la sentenza. Il presidente della Corte Roberto Murgia ha detto che i giudici non usciranno dalla camera di consiglio prima delle 18.

Passeggiata per le vie della città di Palermo per Matteo Salvini e la fidanzata Francesca Verdini dopo il pranzo in un noto locale di via Principe di Belmonte. Il ministro dei Trasporti ha raggiunto a piedi piazza San Domenico, dove c’è il Pantheon con le spoglie del giudice Giovanni Falcone. Che era chiuso. Di fronte c’è la Rinascente dove Salvini si è fermato con alcune commesse che gli hanno chiesto di fare dei selfie.


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