Economia

I contribuenti alzano la voce: sì alla rottamazione quinquies

di Cristiana Flaminio -


Tutti insieme con una grande ambizione: la rottamazione quinquies. Non è più (solo) un caso politico, adesso le sigle dei contribuenti prendono posizione e chiedono al governo di rimettere mano a uno degli strumenti principe della “pace fiscale”. Per Federcontribuenti “molti piccoli imprenditori e famiglie si trovano a dover fare i conti coi debiti fiscali accumulati e difficoltà nel saldarli, soprattutto per chi ha visto una riduzione dei guadagni o un aumento dei costi”. Pertanto la soluzione potrebbe risiedere in “una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali a 120 mesi” che “darebbe un po’ di ossigeno e di speranza a regolarizzare i debiti con il fisco perché molte imprese e famiglie continuano a chiedere interventi per alleggerire la loro posizione fiscale”. Per Carmelo Finocchiaro, presidente Confedercontribuenti, la Confederazione nazionale delle imprese e dei contribuenti, “la mancanza delle coperture economiche è solamente una scusa, lo Stato dovrà fronteggiare ben altri buchi di bilancio se la gente non riesce a pagare le tasse. E nemmeno si può sostenere che, senza la rottamazione, il fisco incasserà di più grazie agli interessi e alle sanzioni. Perché non solo è un modo di ragionare deprecabile, me è anche falso, visto che le sanzioni e gli interessi non vengono conteggiati nel bilancio dello Stato”. Un attacco che si basa sulla considerazione per cui “l’attuale pressione fiscale non è solo insostenibile, ma è anche completamente ingiustificata, visto che lo Stato sta tagliando tutti i servizi. Basti pensare alla Sanità, ai Trasporti, all’Istruzione”. Insomma, la rottamazione quinquies s’ha da fare. Ora e subito, per i contribuenti.


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