Attualità

Roma, Cantieri e Miracoli

di Eleonora Ciaffoloni -


Roma: Cantieri e Miracoli – Cronache settimanali dai disagi verso il Giubileo 2025

Ogni mattina un romano si sveglia e sa che dovrà correre più forte dei disagi che ogni giorno incontra per la sua strada, in città. E no, non staremo qui a lamentarci del traffico dell’ora di punta o del sovraffollamento di turisti, ma di sicuro non possiamo che ammettere, di fronte a un fatto compiuto, che Roma oggi assomiglia sempre più a una groviera: piena di buchi, di lavori, di cantieri che si poggiano su una base che della precarietà ne ha fatto il suo mantra. Ed è in questo contesto che sta per esplodere una bomba di rischio (non) calcolato: il Giubileo 2025. Mancano esattamente 63 giorni all’apertura della Porta Santa (il 24 dicembre 2024) e di lavori conclusi per il più grande evento del mondo cattolico ne abbiamo una percentuale del ben 1%. I dati li fornisce – con aggiornamento, al passo coi lavori, di luglio 2024 – il portale ufficiale dell’osservatorio sugli interventi per il Giubileo. Eppure, il sindaco Roberto Gualtieri non meno di qualche mese fa aveva detto: “Stiamo trasformando il volto di Roma”. E non potrebbe fare altrimenti visto che (sempre dati dell’osservatorio alla mano) dei 2,02 miliardi assegnati, ne sono stati utilizzati per ora 1,7 miliardi e dei 204 interventi totali, ben 120 sono in corso di esecuzione. Percentuali altine, in base a quell’1% sopra citato. Ma come possiamo non credere nel miracolo, visto che si parla di spiritualità? Tuttavia, a questo tour de force per i lavori in meno di due mesi non ci credono neanche dal Vaticano, tant’è che monsignor Rino Fisichella, responsabile dell’Organizzazione del Giubileo ha fatto sapere che questi ritardi preoccupano “non poco”. La deadline ormai si vede ben più vicina dell’orizzonte, ma dal Comune il primo cittadino con la chitarra ha detto che “è tutto a posto”. Evidentemente viene poco varcata la soglia del Campidoglio se si ha questa impressione, forse basterebbe affiancare un impiegato che parte da casa un’ora e mezza prima dell’orario di ingresso al lavoro o quel turista, che entusiasta di vedere la città più bella del mondo, si ritrova i monumenti incartati e le strade chiuse. Insomma, i TikTok oltre che farli bisognerebbe anche guardarli e osservare i disagi di tutti i giorni: i borseggiatori in metro, le attese di ore alle fermate dei bus, i sottopassaggi stracolmi di rifiuti, la viabilità bloccata, i tombini aperti, i monopattini lanciati sui marciapiedi, gli episodi di violenza e chi più ne ha più ne metta. State certi, ne parleremo ogni settimana, nonostante il sindaco ci dica che la città “è vivibile” nonostante tutto. Ma n’ce staranno a pià per culo questi?


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