Ritrovata Giulia Cecchettin: il cadavere nel lago di Bracis. La ricostruzione dell’ultimo sabato sera e la fuga
Il cadavere di Giulia Cecchettin è stato ritrovato nel lago di Bracis, nel veneziano. Indossava gli stessi abiti della sera della scomparsa, quando per l’ultima volta i due ragazzi erano stati visti insieme. Per il ritrovamento del cadavere la svolta è arrivata giovedì mattina quando è stata rimessa in funzione la telecamera stradale a Piancavallo, rimasta ferma per manutenzione. Le telecamere avevano registrato anche la notte di sabato quando i due si trovavano nel parcheggio della zona industriale di Fossò.
La svolta è arrivata da questo breve filmato di una telecamera di sicurezza dello stabilimento “Dior” in cui si vede Filippo aggredire Giulia e poi caricarla, sanguinante, nell’auto di lui. Le immagini sono state registrate nel piazzale di Fossò (Venezia) – a pochi chilometri dalla casa della giovane – dove erano state rinvenute nei giorni scorsi anche delle macchie di sangue e dei capelli che sono in mano alla polizia scientifica per l’esame del Dna. Nella stessa zona, i due erano stati visti da un testimone durante una discussione e, proprio in quell’area, sono stati agganciati per l’ultima volta i telefoni dei due 22enni.
La morte di Giulia.
Giulia Cecchetin è stata uccisa con diverse coltellate alla testa e al collo, nonostante abbia tentato di difendersi fino alla fine. Il cadavere è stato ritrovato grazie all’intervento dell’unità cinofila della protezione civile che perlustrava un canalone tra Piancavallo e il Lago di Barcis. Sarà l’autopsia a stabilire se è qui che Giulia è morta accoltellata più volte, o se è stata uccisa quando Filippo Turetta è arrivato a Piancavallo.
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