Attualità

Riprende il processo a Depardieu, la Francia è divisa

di Dave Hill Cirio -


Riprende oggi a Parigi – dopo il rinvio dello scorso autunno – il processo a Géerard Depardieu, accusato di aver aggredito sessualmente due donne durante le riprese del film “Le persiane verdi” nel 2021. Una delle accusatrici, una scenografa di 54 anni, afferma che Depardieu l’aveva messa con le spalle al muro in un corridoio, toccandole il seno, i glutei e i genitali, e facendo commenti osceni. La seconda accusatrice, un’assistente alla regia di 34 anni, accusa l’attore francese di averle toccato il seno e i glutei sul set. Oltre a queste particolari testimonianze, circa 20 donne hanno accusato in passato Depardieu di comportamenti inappropriati. Sfileranno in tribunale per elencare i dettagli di questi comportamenti.

L’attore rischia fino a cinque anni di prigione e una multa di 75mila euro. Il suo legale ha precisato che presenzierà per sei ore al giorno e farà pausa ogni volta che ne avrà bisogno. Ad ottobre non si era presentato in tribunale lamentando problemi di salute, il suo avvocato aveva riferito i medici gli avevano vietato di partecipare all’udienza ma poi un perito medico nominato dal tribunale ha stabilito che è idoneo a comparire in tribunale, seppur con alcune riserve.

Nonostante le accuse a suo carico, la Francia si è divisa. Il presidente francese Emmanuel Macron lo aveva descritto come “l’orgoglio della Francia”, un commento che aveva suscitato una reazione rabbiosa da parte degli attivisti del #metoo. A seguire, 56 interpreti, scrittori e produttori francesi avevano pubblicato un saggio in sua difesa affermando che “quando Gérard Depardieu viene preso di mira in questo modo, è l’arte (del cinema) che viene attaccata”.

Contrari a questa tesi i gruppi femministi che, fin dal mese dello scorso ottobre, avevano protestato fuori dal tribunale, gridando “Vittime vi crediamo, stupratori vi vediamo” e “Non sei l’orgoglio della Francia”. Accuse che hanno condotto il Parlamento francese ad avviare un’inchiesta sugli abusi sessuali nell’industria cinematografica.


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