Hot parade
Sale: Rino Tommasi. La voce del tennis e del pugilato s’è spenta. Sarà una banalità, la solita banalità ma lo sport non sarà più lo stesso. Rino Tommasi è morto all’età di 90 anni. Aveva avuto clamorose intuizioni a cominciare dall’importare, in Italia, il SuperBowl negli anni ’80, l’epoca di maggiore americanizzazione del Paese. Erano anni diversi, altri tempi. L’inizio dello sport-business. Adesso ne vediamo la fine. E non è una cosa bella.
Stabile: Impero Romano. Fermi tutti: l’ennesimo studio sul clima, sui ghiacci e su chissà cos’altro dice che l’Impero Romano è decaduto perché c’erano troppe fonderie, troppo piombo nell’aria e s’erano tutti rincoglioniti. Il piombo agirebbe sul cervello e depotenzierebbe di due-tre punti il qi delle persone colpite. Un millennio, dal 400 a. C. al 500 d. C. di scemenze a causa dell’inquinamento avrebbero portato alla caduta dell’Impero. Mille anni, un orizzonte temporale che nemmeno il più pazzo dei saggi di oggi (o sedicenti tali) ritiene di vedere. Noi, più modestamente, moriremo di (queste) stronzate.
Scende: Steve Bannon. Un uomo si svela del tutto nel suo declino. Come vive la fase discendente della sua vita qualifica, talora, l’esistenza stessa di una persona. E il signor Bannon, un tizio che era sulla cresta dell’onda quando faceva il Mastrota (scusa, Giorgio per te sempre massimo rispetto) dell’alt-right mo’ si ricicla anti-Musk. Perché je rode che non se lo calcola più nessuno. E alliscia gli ex nemici dando briciole alla disperazione di chi tenta di mostrare debolezze o vorrebbe vedere già azzoppato Donald il Distruttore (dei woke, tanto per iniziare).
*di Simone Donati
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