Ambiente

Rinnovabili, PoliMi: eolico offshore la chiave per ambiente e economia

di Angelo Vitale -


Sulle rinnovabili è frequente una domanda: ma che impatto ambientale hanno? Da un punto chiave – attualmente esiste una lacuna di conoscenza sul ciclo di vita degli impianti dell’eolico offshore – è nato uno studio del PoliMi oggi giunto a pubblicazione e che arriva a indicare che essi portano vantaggi ambientali per tutto il loro ciclo di vita. Una ricerca partita dall’analisi dei potenziali impatti ambientali di un impianto eolico offshore galleggiante in corso di autorizzazione al largo della Sicilia.

“Dai risultati – spiega il docente Mario Grosso – emerge che questi impatti sono principalmente associati al ciclo di vita della turbina eolica e della struttura galleggiante, in particolare alla produzione di acciaio”. Nel dettaglio, sono state studiate le fasi di approvvigionamento dei materiali, del trasporto, di assemblaggio e installazione con imbarcazioni, di manutenzione, di smontaggio e fine vita. Includendo, aggiunge Lucia Rigamonti “gli altri componenti e il sistema elettrico necessario, per valutare quanto la complessità di installazioni lontane dalla costa contribuisca ad aumentarne gli impatti”.

Alla fine, tra 1 GWh di energia prodotta in mare e pari quantità prelevata dalla rete nazionale, gli impatti dell’eolico risultano significativamente ridotti, come nel cambiamento climatico ove il beneficio è pari ad una riduzione fino al 92%. E emerge pure che gli investimenti in termini di emissioni di gas a effetto serra ed energia verrebbero ripagati velocemente dall’evitata generazione di energia da fonti fossili, rispettivamente in 2 e 3 anni.

Un’indicazione di massima, una stima preliminare, fa sapere la ricercatrice Gaia Brussa, per “prendere consapevolezza sui carichi ambientali” di un sistema di questo tipo, per confrontarlo con altre fonti energetiche.


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