Attualità

IL CARRELLO DELLA SPESA – Rincari assicurati: la stangata Rc Auto

di Giovanni Vasso -

CONTRASSEGNO ASSICURAZIONE RC AUTO AUTOMOBILE TAGLIANDO ASSICURATIVO DOCUMENTO


Rincari assicurati: dall’Rc auto arriva, alle famiglie, un’altra stangata. Che sarà (almeno) bimiliardaria almeno secondo i calcoli del Codacons sulla base dei dati pubblicati dall’Ivass, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni. Che, poche settimane fa, ha denunciato l’ennesimo aumento dei premi nella misura del 6,6% stabilendo che, a dicembre scorso, il prezzo medio di una polizza Rc auto era stato pari a 419 euro. I consumatori hanno immediatamente imbracciato le calcolatrici. Scoprendo, così, che rispetto all’inizio del 2022 la spesa per le famiglie è aumentata a doppia cifra. A quell’epoca, a gennaio 2022, il costo medio della polizza era pari a “soli” 353 euro. Adesso è aumentato, secondo gli analisti Codacons, addirittura del 18,7%. Un trend percentuale che in soldoni, ed è proprio il caso di dirlo, ammonta a ben 66 euro in più ad assicurato. Ma c’è di più, perché ogni fenomeno va guardato tanto nel particolare quanto nel generale. E così i consumatori hanno stimato che aumenti simili comportano una mazzata per gli automobilisti che “considerate le 32,9 milioni di auto assicurate in Italia”, è costata “quasi 2,2 miliardi di euro”.

Ma c’è anche un altro, grosso, problema che fa storcere il naso ai consumatori. E si tratta del fatto che, come ha rilevato Assoutenti, il continuo rincaro dei premi assicurativi non corrisponde a un aumento dell’incidenza di sinistri stradali. Che, anzi, sarebbero addirittura in netto ribasso. Il presidente Gabriele Melluso ha riferito che “nel 2024 gli incidenti stradali in Italia sono diminuiti del 4,3% rispetto al periodo pre-pandemia, con un netto calo di vittime (-6,8%) e feriti (-8%)”. Un trend positivo che, secondo Assoutenti, s’è registrato anche negli anni precedenti. E però, a fronte di un numero minore di sinistri non scende, anzi aumenta, il premio Rc auto: “La stessa Ivass ha recentemente confermato che dal 2022 l’incremento delle tariffe Rc auto supera ampiamente quello dei costi di riparazione e dei pezzi di ricambio”, ha aggiunto Melluso. Toccando un tasto dolente. Già, perché è proprio dietro l’aumento delle eventuali riparazioni, tra pezzi e manodopera, che si anniderebbero le ragioni che avrebbero spinto le compagnie assicurative ad innalzare il prezzo delle coperture. Circostanza, questa, confermata anche dall’Ania, l’associazione nazionale delle imprese di assicurazione, che nell’ultimo report sulla raccolta assicurativa (che in Italia è cresciuta, globalmente, del 16,2% sfiorando quota 170 miliardi), ha riferito che “la crescita dei premi del ramo Rc Auto è essenzialmente legata all’andamento del costo dei sinistri, che ha risentito in modo significativo del rialzo dell’inflazione osservato a partire dai primi mesi del 2022”. In particolare, replica l’Ania, “il costo dei pezzi di ricambio si è accresciuto del +14,2% mentre i danni alla persona sono stati rivalutati di oltre il 16% (a fronte di un’inflazione generale del +15,4%)” mentre “nello stesso periodo il premio medio Rc Auto è cresciuto di poco più dell’11,0%”. Insomma, ci sarebbe quasi da ringraziarli. Ma meccanici e riparatori non ci stanno a fungere da capro espiatorio e Federcarrozzieri ha criticato la versione degli assicuratori: “Lo scoppio della guerra in Ucraina, il caro-energia e la crisi di Suez hanno avuto effetti pesanti sul mercato delle autoriparazioni, portando ad una crescita dei listini dei pezzi di ricambio e a costi più elevati per le riparazioni nelle autocarrozzerie, oltre che a tempi di attesa più lunghi per gli interventi ma – aggiunge l’organizzazione – come evidenzia l’Ivass, tra il 2022 e il 2024 la crescita di tali costi è stata inferiore rispetto all’aumento delle tariffe Rc auto praticate dalle compagnie di assicurazioni”. Insomma, sull’Rc auto l’unica sicurezza, per ora, sono i rincari. Purtroppo.


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