Economia

L’idea del rigassificatore a Gioia Tauro sbarca in Parlamento

di Giovanni Vasso -


Il progetto di portare il rigassificatore a Gioia Tauro, in Calabria, approda in Parlamento. L’iniziativa parlamentare porta la firma di Saverio Romano, deputato e coordinatore di Noi Moderati, che in un’interpellanza alla Camera ha sottolineato l’urgenza di accelerare sui progetti finalizzati a portare l’infrastruttura energetica. Romano parte da lontano. Da più di vent’anni fa. “Del rigassificatore di Gioia Tauro se ne parla dal 2002”, spiega l’esponente Nm. Che aggiunge: “L’idea era quella di riqualificare la zona retroportuale di Gioia Tauro, città che ha sempre sofferto di una mancata primavera industriale”. Poi qualcosa è cambiato: “Nel 2023, con il decreto energia, il governo Meloni inserisce il rigassificatore di Gioia Tauro e di Porto Empedocle tra le infrastrutture necessarie e di forte interesse nazionale, ma anche ultime settimane perché la Regione Liguria, contraddicendo quanto concordato con l’amministrazione Toti, ha votato contro lo spostamento del rigassificatore di Piombino a Vado Ligure”. Nell’impasse tra Liguria e Toscana, che nelle scorse settimane ha guadagnato le prime pagine dei giornali e un posto centrale nel dibattito politico nazionale, spunta l’idea calabrese che, proprio in quei giorni di polemiche venne rilanciata, in un colloquio con L’identità dal presidente Federpetroli Michele Marsiglia: “L’installazione di un rigassificatore significa non soltanto investire in energia garantendo una minore dipendenza energetica, ma anche creare nuovi posti di lavoro. Si stimano mille dipendenti per i cantieri e, una volta a regime, oltre 500 posti di lavoro”, afferma Romano. Che prosegue: “Si tratta di una infrastruttura strategica, in considerazione di tanti motivi, non ultimo quello relativo alla chiusura dei varchi russo-ucraini, con il mancato approvvigionamento del cosiddetto gas russo”. Quindi, dopo le notazioni politiche, Romano puntualizza: “L’emergenza energetica ha messo l’Europa davanti alla necessità di sopperire alla carenza di gas cercando altrove delle soluzioni alternative. Una situazione che ha portato ad un inevitabile aumento dei prezzi dell’energia e del gas ed ha riproposto il problema della dipendenza energetica”. E quindi: “L’Europa è l’area con il maggior grado di dipendenza energetica, il 58,3% del fabbisogno energetico dipende dalle importazioni. In questo contesto – conclude Romano –  l’Italia è il Paese con la più alta percentuale di dipendenza energetica pari al 74,8%. Occorre una inversione di tendenza e il rigassificatore di Gioia Tauro in questa prospettiva è irrinunciabile”.


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