Politica

Riforma della giustizia, primo storico ok alla Camera

di Giuseppe Ariola -


La settimana parlamentare si avvia a chiudersi dopo un primo storico sì alla riforma della giustizia. Dopo un dibattito a tratti anche aspro, l’Aula della Camera ha infatti approvato la prima delle quattro lettura previste del provvedimento con 174 voti a favore, 92 contrari e 5 astenuti. Partiamo da quest’ultimi. I voti di astensione si sono registrati tra le fila di Italia viva che è si è detta sostanzialmente favorevole al testo, auspicando però alcune misure migliorative nel corso della ‘navetta’ parlamentare, magari già dal prossimo passaggio al Senato. Per il ‘no’ si sono invece espressi Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, insomma, questi partiti di opposizione che continuano a guardare alla riforma della giustizia come fumo negli occhi, al pari di quanto sta accadendo tra le toghe e, in particolare, in seno all’Associazione Nazionale Magistrati. Restando sul fronte delle opposizioni, ma passando a quello dei voti favorevoli, si registra il ‘sì’ espresso da Azione e da +Europa che si sono allineati alla maggioranza. Maggioranza che dal canto suo esulta per quello che viene definito come un momento storico. La riforma della giustizia è, infatti, uno dei principali punti del programma con il quale il centrodestra si è presentato alle elezioni, nonché un provvedimento che la coalizione cerca di portare a casa da tempo. Non a caso da Forza Italia l’esultanza è particolarmente forte. “Nel nome di Silvio Berlusconi il Parlamento arriva al primo traguardo della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere della magistratura. È la miglior prova della capacità di Forza Italia di proseguire e mettere in pratica la visione e l’azione del nostro fondatore”, ha dichiarato il vicepresidente della Camera in quota azzurra Giorgio Mulé appena dopo il voto dell’emiciclo di Montecitorio.


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