Politica

Riesame, rigettata la richiesta di scarcerazione per Toti

Il Tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta di revoca degli arresti domiciliari nei confronti di Giovanni Toti. Sebbene per i giudici, come scrivono nelle motivazioni, “l’indubbia spregiudicatezza nel commettere reati non lascia presumere la persistenza anche del concreto rischio che l’indagato sia disposto a inquinare le prove pur dopo che l’illecito sia stato ormai scoperto”, il governatore resta sottoposto alle misure cautelari. Parlando con i cronisti fuori dal palazzo di Giustizia di Genova, l’avvocato del governatore, Stefano Savi, ha detto che “con questo tipo di impostazione e con la necessità ribadita dal Riesame di non interferire sull’attività politico-amministrativa, l’unica soluzione che taglierebbe la testa al toro sarebbe quella delle dimissioni”. Il legale ha poi annunciato che presenterà ricorso in Cassazione contro la decisione del Riesame. Una circostanza che però allunga ulteriormente i tempi, perché di certo la decisione non arriverà prima di settembre. Il caso Liguria si complica, quindi, anche dal punto di vista politico e, salvo che Giovanni Toti non maturi la decisione di dimettersi alla luce del pronunciamento del Riesame, potrebbe essere la stessa maggioranza che lo sostiene, sia in Regione che a livello nazionale, a decidere di porre fine alla consiliatura per andare a nuove elezioni. Se l’opposizione rimarca la richiesta di dimissioni del governatore, la maggioranza è costretta ad ammettere che, al netto delle questioni giudiziarie, la situazione in Liguria adesso è diventata decisamente complicata, perché è evidente che il presidente della Regione non può svolgere il proprio mandato mentre è ai domiciliari, ai quali è sottoposto orami da oltre due mesi. È dunque prevedibile che a breve si terrà un incontro tra gli alleati per individuare il percorso da seguire e decidere se provare a resistere, considerata anche l’ormai prossima pausa estiva, o se restituire la parola ai cittadini liguri.