Ricordare i defunti è riportarli nel cuore: ci vuole misericordia
Fin dal lontano 1609 papa Bonifacio IV istituì la festa di Ognissanti, da festeggiare allora il 13 maggio (data in cui venivano festeggiati i Lemuria romani). Nel secolo seguente, papa Gregorio III la spostò però al 1° novembre, sovrapponendola sul Samhain celtico. E questo si può definire un modus procedendi e/o una strategia se vogliamo ricorrente nella Chiesa, ossia: la festa pagana viene inglobata da una nuova festa riconsacrata alla religione cristiana. Ma con la Riforma luterana, la festa voluta dal Papa smise d’esser celebrata nei territori protestanti. Quindi tornò laica, per non dire pagana, pur mantenendo un nome cristiano e mutando nei secoli fino ad arrivare all’Halloween che conosciamo oggi, con i suoi simboli definibili tetri se non macabri. Il famoso “dolcetto scherzetto” dei bambini, per esorcizzare quella che è la vita o meglio, la morte, con le conseguenti usanze grottesche attuali, sono divenute ormai principalmente commerciali. A tal proposito, come noto, ricordiamo che tale ricorrenza è la vigilia di Ognissanti; quindi cade il 31 ottobre e il nome molto banalmente deriva fin dal settecento (precisamente 1795) dalla contrazione del termine scozzese All hallow’s Eve, In ogni caso, il significato riflette le sue radici nelle festività celtiche e cristiane. Halloween è un momento in cui si onorano i defunti (cadenti poi per noi il 2 novembre) e si riflette sulla morte come parte inevitabile della vita umana. È un periodo in cui le persone affrontano le proprie paure e superstizioni, affermando ove possibile con coraggio, la propria vita.
In merito, Papa Francesco ci dice nella sua omelia, in occasione della Messa celebrata in San Pietro in suffragio dei Cardinali e dei Vescovi defunti nel corso dell’anno, che: “L’amore di Dio sprigiona libertà dalla morte”. Insomma, riprende la figura del “buon ladrone” crocifisso con Gesù. Vi sono infatti, “Gli ultimi respiri di quest’estraneo nel Vangelo – evidenzia Francesco – diventano un dialogo pieno di verità. Questo condannato ci rappresenta tutti, possiamo dargli il nostro nome. Soprattutto, possiamo fare nostra la sua supplica: Gesù, ricordati di me. Tienimi vivo nella tua memoria”. “Ricordare – specifica papa Francesco – significa portare ancora al cuore, rimettere nel cuore. Quell’uomo, crocifisso con Gesù, trasforma un estremo dolore in una preghiera. Non lo chiede con voce straziante, quella di uno sconfitto, bensì con tono pieno di speranza. Questo è tutto ciò che desidera il criminale che muore come discepolo dell’ultimo momento: cerca un cuore ospitale. E il Signore ascolta la preghiera del peccatore, fino alla fine, come sempre. Trafitto dal dolore, il cuore di Cristo si apre per salvare il mondo: accoglie, morente, la voce di chi muore. Gesù muore con noi, perché muore per noi”. Gesù accoglie la sua preghiera, il suo “ricordo è efficace, perché ricco di misericordia. Mentre la vita dell’uomo viene meno, l’amore di Dio sprigiona libertà dalla morte. Allora il condannato è redento; l’estraneo diventa compagno; un breve incontro sulla croce durerà per sempre nella pace”. “Rivolgendosi al cuore di Dio – va a concludere il Santo Padre – gli uomini di oggi e di ogni tempo possono sperare la salvezza. La memoria del Signore custodisce l’intera storia, la memoria è custodia: Egli ne è il giudice compassionevole e ricco di misericordia”.
Vi è bisogno proprio ripartendo dall’amore reciproco, di riportare gli uomini a rispettarsi in quanto fratelli, quindi non odiarsi e uccidersi con violenza e disprezzo della vita stessa. Quindi la festa di Samhain, una sorta di Capodanno celtico, ci auguriamo possa essere un nuovo inizio e che le zucche non rimangano vuote, ma ci sia appunto, come richiamato dal Pontefice, la “misericordia”, che spesso in questa società manca e viene dimenticata soprattutto dai potenti e dai governanti, che dovrebbero, invece, essere illuminati, per guidare i popoli verso la pace e la prosperità. Purtroppo, troppo spesso, l’unico lume che rischia di rimanere acceso è solo quello di Halloween.
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