Attualità

L’INGRANDIMENTO – S’è già inceppato il Riarmo di Ursula

di Giovanni Vasso -


Ops, s’è inceppato il mega piano di riarmo di Ursula. Più forte del bellicismo di Von der Leyen è stata la (solita) opposizione all’idea di debito comune che, stavolta, non ha consentito alla Commissione di bypassare le procedure standard (e quindi lo stesso Parlamento) così come accaduto in altre occasioni, sempre in nome dell’emergenza. La commissione Affari giuridici di Strasburgo, dal fosco acronimo Juri, ha stoppato il riarmo e dato un (grande) dispiacere a Ursula. Lo ha fatto escludendo l’uso dell’articolo 122 che, di fatto, toglierebbe al Parlamento la possibilità di votare affidando l’esito della decisione alla sola maggioranza qualificata in Consiglio. In particolare, il niet di Juri è arrivato sull’istituzione di Safe, lo strumento di prestito comune che avrebbe dovuto costituire una delle basi economiche del piano di riarmo con una dotazione da 150 miliardi. Usare la clausola per “velocizzare” non rappresenta “una base giuridica appropriata per la proposta”. Tutto da rifare. Esultano le opposizioni, Lega e M5s festeggiano e bollano l’iniziativa della Commissione come “illegale”. Esultano, ma a bassa voce, i Paesi del Nord, i frugali che si fanno pigliare dal fuoco di Sant’Antonio quando sentono la parola debito, vieppiù se accompagnata da “comune”. Per Ursula una sconfitta che proprio non ci voleva a pochi giorni dai funerali del Papa dove, forse, avrà i primi abboccamenti con Trump per tentare di risolvere la querelle dazi. E le armi, insieme al gas, rappresentano una delle architravi della proposta Ue per riallacciare rapporti di alleanza commerciale ed economica tra le due sponde dell’Atlantico.


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