Esteri

Il riarmo Ue fa infuriare la Russia che valuta “contromisure”

di Giovanni Vasso -


Il riarmo Ue scatena la rabbia della Russia. Dal Cremlino si alzano parole di fuoco contro il piano annunciato nei giorni scorsi dalla Commissione. Il portavoce Dmitri Peskov, stando a quanto riporta l’agenzia Tass, ha stigmatizzato con durezza l’iniziativa Ue e promesso reazioni: “Vediamo che l’Unione Europea sta ora discutendo molto attivamente il tema della militarizzazione dell’Ue, lo sviluppo del segmento della difesa. Questo è un processo che stiamo monitorando attentamente”. E dunque ha aggiunto: “Tutta questa militarizzazione sta avvenendo principalmente contro la Federazione Russa. Questo, naturalmente, potrebbe potenzialmente essere un argomento di profonda preoccupazione per noi”. Peskov ha dunque affermato che, secondo Mosca, “Sarà necessario adottare contromisure adeguate per garantire la nostra sicurezza”. Insomma la situazione si fa sempre più incandescente sull’asse Bruxelles-Mosca su cui le notizie relative al piano di riarmo sembrano aver gettato ulteriore benzina sul fuoco tra Russia e Ue.

Solo ieri era arrivato il duro monito del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov che a proposito dell’idea di una task force internazionale per mantenere la pace tra Mosca e Kiev aveva chiuso anche solo all’ipotesi dell’arrivo sul territorio conteso di truppe Nato: “Non tollereremo in alcun modo questo tipo di azioni. «Questo significherebbe un coinvolgimento diretto, ufficiale e aperto dei paesi Nato nella guerra contro la Russia. Questo non può essere permesso”. Opposizione senza sconti anche all’idea dei soldati europei in loco senza l’egida Nato: “Valuteremmo la presenza di queste truppe sul territorio ucraino nello stesso modo in cui abbiamo considerato la potenziale presenza della Nato in Ucraina, perché non importa quali bandiere sventoleranno su questa operazione: bandiere della Ue, bandiere nazionali dei paesi che forniranno i contingenti, non importa quali galloni siano incollati sulle maniche delle uniformi, saranno comunque truppe della Nato, forze dei paesi della Nato”.


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