Renzi torna rottamatore e stavolta fa fuori Calenda
CARLO CALENDA AZIONE, MATTEO RENZI ITALIA VIVA
E così la separazione, dopo poco più di un anno di intesa, è diventata ufficiale: dopo l’annuncio della coordinatrice nazionale di Italia Viva Raffaella Paita, da ieri il partito di Matteo Renzi e quello di Carlo Calenda sono ufficialmente divisi. Il Terzo Polo non esiste più, quindi. È stato l’ex sindaco di Firenze a voler far scrivere la parola fine a questa “telenovela”, perché, ha detto, “è meglio chiuderla che farsi ridere dietro da mezza Italia”. E l’ufficializzazione è arrivata proprio ieri con la convocazione della riunione del gruppo dei senatori di Azione e Italia Viva. Non è stato, di certo, un fulmine a ciel sereno: le tensioni e le tentate trattative su una possibile unione di intenti verso le prossime elezioni europee sono state tante e ripetute nei mesi passati. A far tirare la corda, fino a spezzarla, la proposta di presentare i due partiti insieme alle urne del prossimo giugno, mai condivisa pienamente e anzi spesso utilizzata per sottolineare punti di vista e modalità politiche diverse. Ad accelerare la pratica del divorzio erano state le parole del leader di Azione pronunciate lo scorso 14 ottobre alla festa del Foglio in cui aveva detto: “È chiuso il rapporto non tra Renzi e Calenda ma tra Azione e Italia viva. Azione non andrà alle elezioni europee insieme a Italia Viva”. Parole a cui ne erano seguite altre, quelle racchiuse in una lettera destinata al capogruppo Iv Enrico Borghi e firmata da tutti i senatori del partito renziano, in cui è stata messa nero su bianco la richiesta di mettere fine all’esperienza parlamentare del Terzo polo. Le dichiarazioni di Calenda non sono, chiaramente, l’unico motivo di rottura, ma sarebbero state la cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso. A spiegarlo, con la consueta e tagliente dialettica, Matteo Renzi: “Abbiamo provato fino all’ultimo a chiedere di fare la lista insieme e la risposta di Calenda è stata sprezzante. Ognuno ha il suo stile, noi non facciamo polemica. Dunque, auguri a tutti e ognuno per la sua strada”. Due strade ora parallele per Azione e Italia Viva che non si rincontreranno. Almeno per ora.
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