Regionali in Veneto, si apre la discussione nel centrodestra
Dopo la recente sconfitta in Emilia Romagna e Umbria, il centrodestra guarda alle prossime sfide elettorali, con particolare attenzione alle regionali in Veneto. La Lega, che governa la regione da dieci anni con Luca Zaia, rivendica l’ultima parola sul nome del candidato governatore che non potrà essere lo stesso Zaia, a causa del limite dei due mandati. Matteo Salvini insiste che il Veneto debba restare nelle mani del suo partito, ma gli alleati frenano, in particolare Fratelli d’Italia. Luca De Carlo, senatore di FdI, sottolinea che, pur comprendendo la legittima aspirazione della Lega, è ancora troppo presto per discutere di nomi. De Carlo, in pole position come possibile successore di Zaia, invita a concentrarsi sui programmi e sulla visione futura del Veneto, rimandando ogni discussione concreta al consueto tavolo che si terrà solo nei prossimi mesi.
Ma sulle regionali in Veneto anche Forza Italia fa sentire la sua voce con Flavio Tosi, eurodeputato e già sindaco di Verona, pronto a candidarsi se la maggioranza dovesse richiederlo. Tosi conferma la sua disponibilità, chiarendo che le candidature sono tradizionalmente decise a livello nazionale dai leader di partito, come accadde per Zaia. Il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, conferma che il partito proporrà Tosi, ma precisa che la decisione finale verrà presa in sede di accordo tra i partiti del centrodestra.
Nel frattempo, così come già accaduto in Campania dove Vincenzo De Luca, già governatore per due mandati, insiste per ricandidarsi, anche nel centrodestra riprende vita il dibattito sul tema del terzo mandato. Zaia ribadisce con forza la sua posizione, definendo “un’idiozia” il limite imposto dalla legge. Tuttavia, gli alleati restano contrari a ogni tipo di ulteriore forzatura sul tema, come evidenziato da De Carlo, che ricorda la votazione in Parlamento che ha bocciato l’idea del terzo mandato. Forza Italia, come FdI, è contraria a qualsiasi deroga, sostenendo che dopo dieci anni di governo sia necessario un ricambio, non in polemica con Zaia, sottolineano gli azzurri, ma per un principio che riguarda tutte le istituzioni.
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