Referendum cittadinanza, raggiunte le 500mila firme: cosa succede ora
Il referendum sulla cittadinanza, promosso da +Europa e altre realtà, ha raggiunto le 500mila firme, e cioè il numero necessario per il quesito per essere presentato. Ad annunciarlo è stato il segretario di +Europa, Riccardo Magi. La campagna per il referendum sulla cittadinanza ha avuto un’accelerazione notevole negli ultimi giorni, grazie anche alla piattaforma online del Ministero della Giustizia, che ha facilitato la raccolta delle firme, con accesso grazie allo SPID o alla Carta d’Identità Elettronica.
Raggiunte le firme per il Referendum di Cittadinanza: Cosa succede ora?
La raccolta firme si concluderà il 30 settembre e a seguito ci sarà la verifica in Cassazione. Dopo ci saranno i controlli della Corte costituzionale, che dovrà stabilire entro il 10 febbraio 2025 se il quesito può essere sottoposto a referendum. La votazione avverrà tra il 15 aprile e il 15 giugno 2025.
Il referendum propone di modificare la legge del 1992 sulla cittadinanza, riducendo da 10 a 5 anni il requisito di residenza continua per ottenere la cittadinanza italiana, come accade in altri Paesi europei. Attualmente, oltre alla residenza, sono necessari altri requisiti, come essere in regola con le tasse e integrati socialmente. La riforma in questione consentirebbe a circa 2,5 milioni di persone, tra adulti e minorenni conviventi, di ottenere più rapidamente la cittadinanza.
Nonostante questa modifica ridurrebbe l’attesa per avviare le pratiche, le procedure burocratiche resterebbero comunque lunghe. Il referendum potrebbe avere un impatto più significativo rispetto alle proposte dello ius scholae o dello ius soli nel breve termine, poiché interessa un numero maggiore di persone adulte già residenti in Italia.
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