Re Carlo contestato in Australia da una senatrice aborigena: Sei un genocida, restituisci le terre
Lidia Thorpe (Foto da yeasmenilan.blogspot.com)
Un clamoroso fuoriprogramma di contestazione per re Carlo in visita in Australia. Il sovrano britannico è stato interrotto in Parlamento da una senatrice aborigena che ha accusato la Corona di aver rubato le terre australiane. Nel corso del viaggio con la regina Camilla nel Paese di cui è monarca, mentre concludeva un discorso al Parlamento di Canberra nel quale aveva ricordato i suoi anni da studente nel continente e aveva parlato della pandemia di Covid e della vulnerabilità dell’Australia alla crisi climatica, è stato avvicinato da Lidia Thorpe, senatrice indipendente di Victoria, che ha urlato all’indirizzo del palco: “Questo non è il tuo Paese”. “Avete commesso un genocidio contro il nostro popolo – ha inveito la donna contro Carlo – Restituiteci la nostra terra. Restituiteci ciò che ci avete rubato: le nostre ossa, i nostri teschi, i nostri bambini, la nostra gente. Hai distrutto la nostra terra. Dacci un trattato. Vogliamo un trattato in questo paese. Sei un genocida”.
Mentre gli addetti alla sicurezza la allontanavano, la senatrice impegnata nel sostegno dei diritti degli indigeni ha aggiunto: “Questa non è la tua terra. Tu non sei il mio re. Tu non sei il nostro re”.
La questione aborigena, così clamorosamente riproposta a re Carlo-come ha dimostrato questo episodio, è irrisolta nel Paese nonostante i vari tentativi di riconciliazione messi in atto. Oggi, molti aborigeni vivono ai margini delle città, mentre un numero consistente vive in insediamenti in remote aree dell’Australia rurale o nell’Outback. Il furto e la distruzione dei territori ancestrali hanno avuto su di loro un impatto sociale e fisico devastante. Nel rapporto Il progresso può uccidere Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, ha denunciato che gli aborigeni hanno 6 volte più probabilità di morire in età infantile rispetto agli altri cittadini australiani e 22 volte più probabilità di morire di diabete. La loro aspettativa di vita alla nascita è di 17-20 anni inferiore a quella degli altri australiani.
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