Esteri

Raid israeliano su Rafah, almeno 40 morti. Hamas: “Palestinesi insorgano contro la strage”

di Eleonora Ciaffoloni -


Lo Stato di Israele continua a colpire Rafah: per ultimo nelle scorse ore, lo ha fatto con un raid aereo su un accampamento nell’area di Tal as-Sultan, causando decine di morti. Attualmente, il bilancio dell’attacco israeliano alla tendopoli nell’area di accampamento a Rafah, è salito a 40 vittime. Lo sostiene l’agenzia di stampa Wafa, citando fonti locali e aggiungendo che “la maggior parte dei morti sonno donne e bambini” e “molti sono stati bruciati vivi”. Decine i feriti che sono stati portati negli ospedali della zona che, secondo la Mezzaluna Rossa palestinese, “non sono in grado di gestire questo gran numero di accessi”.

Si parla di numeri molto alti: 180 feriti e 28 morti sono stati portati al Centro per la stabilizzazione per pazienti con traumi supportato da Medici Senza Frontiere. “Siamo inorriditi, quello che è successo dimostra ancora una volta che nessun luogo è sicuro a Gaza. Continuiamo a chiedere un cessate il fuoco immediato e duraturo”, ha detto l’infermiera italiana Gaia Giletta da Rafah. Il Centro è stato aperto il 15 maggio nella zona di Tal Al Sultan per ricevere i pazienti vittime di traumi.

L’esercito Israeliano ha affermato in una nota che nel raid compiuto su Rafah sono stati “eliminati il terrorista Yassin Rabia, comandante della leadership di Hamas in Giudea e Samaria (Cisgiordania, ndr), nonché Khaled Nagar, un alto funzionario dell’ala di Hamas in Giudea e Samaria”. L’attacco – afferma l’Idf – “è stato effettuato nella zona di Tal as Sultan, nel nord-ovest di Rafah, sulla base di precise informazioni di intelligence”.

Dall’altro lato ha risposto Hamas affermando che i palestinesi devono “insorgere e marciare” contro il “massacro” compiuto dall’esercito israeliano con il raid a Rafah che ha causato almeno 40 morti, nell’estremo sud di Gaza. “Alla luce dell’orribile massacro sionista commesso questa sera dall’esercito criminale di occupazione contro le tende degli sfollati, invitiamo le masse del nostro popolo in Cisgiordania, a Gerusalemme, nei territori occupati e all’estero a sollevarsi e marciare con rabbia contro il massacro sionista in corso contro il nostro popolo nel settore”, ha affermato il gruppo militante palestinese in una nota.


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