Esteri

Rafah, altro che pause tattiche, proseguono le operazioni dell’Idf

di Ernesto Ferrante -


L’esercito israeliano, appoggiato dalle forze navali, ha agito “in modo mirato” sulla base di informazioni ricevute da fonti dell’intelligence nell’area di Rafah, dove “in vari scontri ravvicinati sono stati eliminati numerosi terroristi”. A riferirlo è stato il portavoce militare secondo cui “durante perquisizioni nell’area, le truppe hanno trovato armi e tra queste AK-47 e granate”. L’attività operativa, è andata avanti anche nella parte centrale della Striscia di Gaza.
In una di queste azioni, il portavoce militare ha detto che “è stato eliminato il comandante di una cellula di cecchini della Jihad islamica” e anche un’altra cellula “che si era avvicinata” ai soldati e “rappresentava una minaccia per loro”.
Un alto funzionario del gruppo negoziale israeliano ha fatto sapere che le trattative con Hamas per il cessate il fuoco possono essere condotte solamente seguendo lo schema presentato dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. “Non esiste alcun fattore che possa cambiarlo”, ha rivelato il negoziatore in forma anonima a Ynet.
“Abbiamo bisogno di una chiara certezza che Hamas non cambierà i termini dell’accordo. Se pensano che alla fine dell’operazione a Rafah i combattimenti scenderanno di intensità per terminare successivamente si sbagliano”, ha aggiunto l’uomo.
L’Idf era a conoscenza del piano di Hamas di rapire 250 persone prima dell’attacco del 7 ottobre. E’ quanto riportato da fonti della sicurezza in un rapporto citato da Kan News. “Il documento era noto alla leadership dell’intelligence, almeno per quanto riguarda la divisione Gaza”, ha spiegato un informatore. Tuttavia il report non è stato preso in considerazione “a causa delle concezioni prevalenti all’interno dell’establishment della sicurezza e della possibile negligenza da parte di alti funzionari”.
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha ricevuto l’inviato presidenziale americano Amos Hochstein a Beirut. Durante i colloqui, ha affermato l’agenzia libanese Nna, il primo ministro ha chiarito che “il Libano non cerca un’escalation”, e ciò che è necessario “è fermare l’aggressione israeliana in corso e ripristinare la calma e la stabilità sulla frontiera meridionale”.
“Le continue minacce israeliane al Libano non ci impediranno di perseguire i nostri sforzi per stabilire la tranquillità, che è una priorità per noi e per tutti gli amici del Libano”, ha sottolineato Mikati.
L’Italia vuole che il fuoco del conflitto si spenga. “Mentre prosegue l’impegno sul fronte umanitario, il nostro governo è in prima linea, con tutta la comunità internazionale, per fermare un conflitto che rischia di infiammare l’intera regione”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani alle commissioni Esteri di Camera e Senato in sessione congiunta.
“Abbiamo sempre sostenuto l’impegno degli Stati Uniti e dei mediatori Egitto e Qatar in questa direzione. La speranza è che non venga sprecata questa opportunità e che entrambe le parti accettino la proposta: Israele si è già impegnato ad attuarne le disposizioni. E’ necessario che Hamas faccia altrettanto. In questo senso va anche l’appello lanciato dal vertice G7”, ha continuato Tajani.
Il governo sta seguendo con attenzione gli sviluppi della crisi fra Israele e Libano: “A destare preoccupazione è anche la situazione in Libano. Negli ultimi mesi, si è registrata un’intensificazione degli scontri tra l’esercito israeliano e Hezbollah”.
La Francia potrebbe aver autorizzato la vendita di transponder per i droni Hermes 900 a Israele da parte dell’azienda Thales. I velivoli senza pilota sarebbero stati impiegati nell’offensiva condotta dai militari dello Stato ebraico sulla Striscia di Gaza, anche per colpire un ospedale. A denunciarlo è stato il collettivo di giornalisti indipendenti Disclose, in un’inchiesta. Disclose ha osservato che le consegne sono avvenute “mentre il ministro delle Forze armate continuava a dire che la Francia esportava solo attrezzature destinate ad Iron Dome, il sistema di difesa antimissile israeliano”.


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