Quel vuoto improvviso che paralizza la politica
Le condizioni di salute di Berlusconi impongono una riflessione sul futuro di Forza Italia. Stiamo parlando, d’altronde, di un movimento ad personam, che ha sempre trovato la forza nel carisma e nell’autorevolezza del proprio leader. Non può esistere un erede del Cav in un sistema politico incentrato su partiti costruiti a misura del proprio capo. Questa è la verità. Stiamo parlando di chi ha cambiato l’Italia, di chi è conosciuto in qualsiasi angolo sperduto del pianeta. Pur sperando che il leone Silvio riesca a vincere anche questa battaglia, età e acciacchi di mister B. non possono essere più ignorati. Basta, d’altronde, analizzare i voti degli azzurri per capire come il crollo dell’invincibile armata è iniziato proprio quando il fondatore ha perso le redini della coalizione. Fi, da allora, non supera la soglia del dieci per cento e oscilla tra un punto e l’altro, a seconda delle uscite e del protagonismo del suo indiscusso riferimento. Antonio Tajani si sta dimostrando un ottimo colonnello, ma non è certamente un Capo di Stato Maggiore. Senza l’intervento della famiglia B. sarebbe stato fatto fuori da una fisioterapista.
Il partito che diventa corrente
Ecco perché in un quadro che si sta evolvendo e che impone personalità giovani, simpatiche e con riconosciuta esperienza nel campo mediatico, il titolare della Farnesina non è certamente la soluzione per l’avvenire. Potrebbe essere al massimo un buon capocorrente, come d’altronde sta già facendo all’interno dell’esecutivo Meloni. Ormai quella grande casa dei moderati, pensata dal genio lombardo, è stata assorbita in Fratelli d’Italia. Basta scorrere l’elenco degli ultimi candidati alle regionali col partito della premier, dal Lazio al Friuli, per trovare più di qualche semplice amico di Silvio. Anzi, possiamo dire che il meglio di quel mondo ha già traslocato. Ecco perché fare una guerra tra amici non conviene a nessuno. Meglio, al contrario, attestarsi nel nuovo blocco moderato. Come ha detto Rotondi in un’intervista al nostro quotidiano, è stato un popolo a scegliere Giorgia e non viceversa. Il ministro degli Esteri lo ha capito e quindi si attiva per posizionarsi come riferimento di una mozione all’interno della moderna balena bianca, a trazione Meloni. Se nascerà un grande partito conservatore all’americana non è mossa intelligente chiudersi a riccio in un partitino.
Gli interessi della sacra famiglia
Occorre, al contrario, contare in un qualcosa di più grande, soprattutto se si ha un impero economico da tutelare come quello di Fininvest. Lo sa bene Marina, che supportata dai consiglieri del padre Gianni Letta e Fedele Confalonieri, stravolge le gerarchie interne pur di tenersi buono il presidente del Consiglio. Nelle ore più difficili per il Cav, l’ancella Licia viene tenuta lontana, mentre a parlare sono il solito Tajani e il parente acquisito Barelli. Questi sono i fatti. L’agenda e i contatti, invece, vengono affidati alla fidanzatina Fascina, l’unica di cui la sacra famiglia si fida. La deputata, d’altronde, non ha interessi particolari. Vuole solo assicurarsi un futuro in politica e quale migliore chance se non quella di rappresentare uno dei più importanti gruppi economici del Paese. A Marta non conviene sbagliare. Detto ciò, questo ragionamento è utile solo in termini economici e a tutelare un gruppo ristretto di amici. La verità è che Forza Italia, da tempo, come detto da Sgarbi, ha abbassato la saracinesca. Il Vittorio di “capra” non sa mentire.
La rivolta dei peones senza taxi
Lo sanno benissimo i tanti peones di quella galassia, da mesi alla ricerca di un nuovo taxi per sbarcare in Transatlantico. Altro problema, poi, il futuro dei moderati. Saranno questi ultimi realmente disposti a trasformarsi in un un’ala o in una frangia di un qualcosa di più grande? II vero problema a queste latitudini, è sempre il medesimo: le sigle abbondano, mentre i leader scarseggiano. Un imprenditore in grado di fare quello che è riuscito a Silvio dopo Tangentopoli non c’è, nè lo si può costruire in un laboratorio.
La mossa Cairo
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