Putin apre ai negoziati: Obiettivi vicini, Zelensky illegittimo, serve nuovo voto”
Il presidente russo, Vladimir Putin, nel corso della sua lunga conferenza stampa di fine anno, ha affermato di essere pronto a incontrare il presidente eletto americano Donald Trump, pur sottolineando di non avere parlato con lui per “oltre quattro anni”. Ha ribadito che la Russia sarebbe pronta per “negoziati” e “compromessi”, ma che la controparte ucraina finora non ha voluto percorrere questa strada.
Putin ha insistito sulla questione dell’“illegittimità” del suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, il cui mandato è scaduto lo scorso 20 maggio, dicendosi tuttavia pronto a negoziare con lui se dovesse vincere eventuali nuove elezioni. Una mossa astuta, destinata a creare imbarazzo tra gli sponsor di quest’ultimo, anche se i recenti esempi nell’Unione europea inducono a pensare che il responso popolare venga ritenuto legittimo solo quando ad avere la meglio sono quelli “giusti”. Per tutti gli altri si applicano le regole della democrazia creativa con coalizioni variopinte e pronunce postume.
“Parleremo con chiunque, compreso Zelensky, se dovesse andare alle urne e ottenere legittimità”, ha chiarito il capo del Cremlino, evidenziando che la Rada è al momento l’unica istituzione ucraina legittima.
Il leader russo si è soffermato sull’attentato al generale Kirillov: “Questo omicidio è stato commesso in un modo pericoloso per la vita di molti. Il regime di Kiev ha ripetutamente commesso tali crimini, crimini terroristici, attacchi terroristici contro molti cittadini della Federazione Russa”. Quando gli è stato chiesto se l’Occidente abbia compreso il segnale della Federazione russa sul cambiamento della dottrina nucleare, ha risposto: “Non so come l’abbiano capito. Dovete chiederlo a loro”.
Vladimir Putin ha sfidato a duello Usa sul nuovo missile russo balistico ipersonico “Oreshnik” per dimostrare che non può essere annientato dalle difese aeree occidentali: “Possono designare un obiettivo a Kiev, e vedere se riescono ad abbatterlo, vorremmo veramente fare questo esperimento”.
Il presidente russo ha espresso la fiducia sulla riconquista della regione di Kursk, ma non ha indicato una data precisa per il raggiungimento dell’obiettivo. Pesante l’avvertimento indirizzato agli incursori ucraini: “Li elimineremo sicuramente, completamente, assolutamente, non può essere diversamente”.
Ue e Nato sembrano fare a gara a chi si impegna di più a prolungare le ostilità. L’Europa dovrebbe concentrare i propri sforzi sul sostegno all’Ucraina e non impegnarsi in premature richieste di negoziati di pace, ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera, Kaja Kallas, arrivando al Consiglio europeo di Bruxelles: “Dobbiamo parlare di come sostenere maggiormente l’Ucraina. Qualsiasi spinta ai negoziati troppo presto sarà in realtà un cattivo affare per l’Ucraina”.
In un’intervista pubblicata ieri sul Financial Times, Kallas si è spinta oltre: “Non dovremmo sottovalutare il nostro potere e sopravvalutare quello della Russia. Dobbiamo fare di tutto per rafforzare l’Ucraina in questo momento, perché più forte è sul campo di battaglia, più forte è dietro il tavolo dei negoziati, se si arriverà a quel punto”.
Il segretario generale della Nato Mark Rutte ha pubblicato una foto dell’incontro con i leader europei e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella sua residenza ufficiale, durante il quale si è discusso “di come rafforzare urgentemente il supporto militare ed economico per l’Ucraina”.
Il presidente ucraino su X si è intestato la paternità delle mosse europee, parlando anche a nome di altri: “Abbiamo avuto un lungo incontro che è durato quasi fino all’una di notte. Stiamo facendo di tutto per far sì che l’Europa abbia una posizione unita e forte per arrivare alla pace. La pace è possibile se siamo uniti contro la follia russa. Stiamo lavorando per delineare le garanzie di sicurezza. Insieme all’America, l’Europa ha il potere di fare pressione sulla Russia per ottenere una vera pace. La pace attraverso la forza arriverà sicuramente”.
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