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L’Armageddon e l’asteroide che minaccia la Terra

di Redazione -


Pronti all’Armageddon: La Nasa: fra 23 anni un asteroide di piccole dimensioni
potrebbe colpire la Terra. Ma il pianeta saprà sopravvivere – di ANDREA NIDO

“Mi rivolgo a voi stasera non come leader di una nazione, ma semplicemente come essere umano! Ci troviamo ad affrontare la più spaventosa delle prove. Nella Bibbia quel giorno è chiamato Armageddon, cioè la fine di tutte le cose”. Così il presidente degli Stati Uniti in Armageddon, forse uno dei film che meglio ha raccontato l’eventuale collisione di un asteroide con il nostro pianeta.

Pronti all’Armageddon: è possibile?

Ma è veramente possibile che questo possa accadere? Che un corpo celeste possa piombarci addosso e cancellare la nostra specie dalla faccia della Terra? E soprattutto davvero abbiamo a disposizione i mezzi per poter evitare una catastrofe così spaventosa? Analizzando la storia del nostro pianeta, a ritroso nel tempo e precisamente a sessantasei milioni di anni fa un evento E.L.E., ovvero Extintion Level Event, è già successo. Un meteorite grande circa dieci chilometri, chiamato dagli studiosi Chicxulub, è entrato nella nostra atmosfera alla spaventosa velocità di settantamila chilometri orari colpendo la superficie terreste li dove ora troviamo la penisola dello Yucatán. Un megaterremoto ha fatto tremare l’intero pianeta e generato uno tsunami alto oltre un chilometro, che, ad una velocità superiore a quella del suono, ha fatto il giro del globo terraqueo. Chicxculub, nei primi istanti successivi all’impatto, ha vaporizzato le acque e incendiato l’atmosfera nel raggio di centinaia di chilometri, cancellando ogni possibile forma di vita e causando una notte nucleare durata anni, che ha fatto estinguere nel complesso oltre i tre quarti della vita presente sulla Terra. Per capirci, è stato quell’evento a causare la fine dei dinosauri.

Andando ancora più indietro nel tempo, il nostro pianeta ha subìto forse la più devastante delle prove. Circa quattro miliardi di anni fa, l’impatto tra la superficie terrestre ed un protopianeta, ovvero un corpo celeste ancora in formazione, provocò il distacco del primo strato della crosta terrestre e i detriti finiti in orbita diedero vita al nostro satellite, la Luna. Ovviamente questa è una catastrofe limite, eppure è accaduta. Ma veniamo ai giorni nostri. Una ventina di anni fa, nei pressi fiume Vitim, un bagliore, poi una forte esplosione e una scossa, simile a quella di un potente terremoto, colpì nelle immediate vicinanze della città di Irkutsk, nella Russia siberiana, causando la frantumazione di molte finestre e vetrate di edifici e danni da radiazione termica superficiali, quindi niente di apocalittico. La meteora era grande solo quanto un autobus, non aveva certamente le dimensioni di Chicxculub, paragonabile all’isola di Manhattan quando devastò la terra più di sessanta milioni di anni fa. Allora quando potrebbe avvenire il prossimo impatto? Ebbene abbiamo la risposta: tra ventitré anni, un asteroide di piccole dimensioni potrebbe colpire la Terra. Non è la solita fake news, ma una dichiarazione ufficiale della Nasa.

Secondo i dati analizzati dal Planetary Defense Coordination Office, un’organizzazione di difesa planetaria che monitora le potenziali minacce spaziali, esiste una possibilità d’impatto. 2023 DW è stato scoperto lo scorso 2 febbraio e, secondo le prime stime, l’asteroide misura circa cinquanta metri di diametro, per intenderci quanto una piscina olimpionica, e si muove ad una velocità di venticinque chilometri al secondo. Se una roccia spaziale di queste dimensioni colpisse la Terra, causerebbe danni ingenti nell’area dell’impatto, ma il pianeta sopravvivrà. Attualmente l’asteroide 2023 Dw è l’unico oggetto spaziale classificato 1 sulla scala di Torino, una metrica utilizzata dagli scienziati per calcolare i rischi di un impatto con un Neo (near-Earth object). Tutti gli altri corpi celesti in elenco sono classificati 0, possibilità di collisione nulla o talmente bassa da non essere considerata. Quindi su con il morale, abbiamo davanti un periodo di relativa tranquillità. Almeno per il momento, perché purtroppo, per citare una frase famosa “è già successo, succederà di nuovo”.


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