Attualità

PRIMA PAGINA – Hermès: miliardi in fuga in sella a chi non si sa

di Marina Cismondi -


Sta iniziando l’autunno ed il reporter parigino del Wall Street Journal, Nick Kostov, specializzato nell’analisi delle industrie europee del lusso, si aggira nelle stradine di Ferret, un minuscolo villaggio delle Alpi Svizzere, raggiungibile in inverno solo con le ciaspole.
La sua non è una vacanza alternativa fra boschi, pascoli e mucche, sta indagando su una vicenda che tiene banco da parecchi anni nel mondo della finanza: la presunta sparizione di 13 miliardi di dollari di azioni della società Hermès. E nel suo articolo, pubblicato sul quotidiano newyorkese, Kostov dipinge un fosco quadro di possibili frodi, sospette donazioni e presunti soggiogamenti.
In questo paesino sperduto risiede Nicolas Puech, classe 1943, uno dei discendenti di Thierry Hermès, il sellaio che nel 1837 aprì una bottega per bardature e finimenti da cavallo, trasformatasi nella “maison” che ha chiuso l’ultimo bilancio con un fatturato di 13,4 miliardi di euro.
Puech ereditò da una sorella e dalla madre, Yvonne Hermès, il 5,7% delle quote azionarie della società di famiglia, il che lo rende il maggior azionista individuale del prestigioso marchio. Scapolo e senza figli legittimi, vive nella casa più imponente del villaggio, unitamente al suo giardiniere tuttofare marocchino, Jadil Butrak ed alla sua compagna, Maria Paz. La coppia, al servizio del miliardario da un paio di decenni, avrebbe ricevuto la donazione, da parte di Puech, di decine di proprietà immobiliari, tra le quali una villa a Montreux, sulle sponde del lago di Ginevra, del valore di 4 milioni di euro. Corre anche voce che i due domestici possano disporre a loro piacimento delle carte di credito del datore di lavoro, delle quali fanno un uso tutt’altro che morigerato.
Ma oltre a queste elargizioni milionarie, Puech ha presentato alle autorità competenti la richiesta di adottare il cinquantenne Butrak, facendolo così diventare il legittimo beneficiario del suo patrimonio al momento della sua morte.
Questa eredità però era già stata destinata, con un atto di successione, alla Fondazione Isocrate, fondata nel 2011 dallo stesso Puech, donazione che l’ottantenne ha annullato, provocando le ire dei responsabili dell’organizzazione, pronti a rivendicare i loro diritti in sede legale.
Ma, il pacchetto miliardario di azioni Hermès, destinato alla Isocrate, secondo quanto dichiarato lo scorso anno da Puech, ora non sarebbe più nella sua disponibilità, essendogli stato sottratto dal suo storico consulente finanziario Eric Freymond, che avrebbe venduto le azioni incassando i proventi.
L’erede di Hermès sostiene che i titoli siano stati ceduti, a sua insaputa, al concorrente LVMH, la holding del lusso fondata e guidata da Bernard Arnault, l’uomo più ricco al mondo secondo la rivista statunitense Forbes, con un patrimonio di 226,5 miliardi di dollari.
La LVMH (Moët Hennesy Louis Vuitton SE) è infatti proprietaria di oltre settanta marchi prestigiosi, fra i quali Dior, Fendi, Givenchy, Louis Vuitton, Loro Piana, Tiffany, Bulgari, Veuve Clicquot.
In effetti la partecipazione societaria della holding di Arnault in Hermès salì progressivamente nel tempo, passando da un 14% del 2010 ad un 23%.
Puech ha intentato tre cause nei confronti del suo ex consulente, respinte dai Tribunali di Ginevra che hanno ritenuto le accuse non sufficientemente documentate.
Il consulente finanziario Freymond replicò che l’erede di Hermès fosse a conoscenza del passaggio delle azioni alla LVMH, che anche lui avesse partecipato alle trattative alla presenza di Arnault e che tutti i flussi di denaro fossero regolarmente transitati attraverso i conti bancari intestati a Puech.
A sua volta il board della Hermès reiterò più volte la richiesta a Puech di certificare di essere ancora il proprietario delle sue quote societarie, chiedendogli di esibire documenti che lo dimostrassero. Il rifiuto di fornire gli attestati richiesti, portò la Hermès a sporgere una denuncia penale nei suoi confronti.
Altra azione giudiziaria è stata intrapresa da Freymond, mirata a dimostrare che la coppia di domestici al servizio dell’ottantenne ha attuato una vera circonvenzione nei confronti di Puech, isolandolo e convincendolo a riternerli indispensabili, al fine di appropriarsi della sua eredità.
Insomma un intrigo di accuse reciproche e cause legali, dove cercare di capire i torti e le ragioni pare essere impresa impossibile.
Nicolas Puech è un gran furbone che ha venduto le sue azioni Hermès, incassando miliardi che ha poi celato in qualche paradiso fiscale? Ora ne denuncia la scomparsa per evitare futuri opponimenti alla sua scelta di lasciare tutti i suoi averi all’amato tuttofare?
Oppure è il suo ex amico ed ex consulente, Eric Feyrmond, che si è approfittato della fiducia di Puech, favorito dal fatto che il miliardario non si sia mai interessato alla gestione del suo enorme patrimonio, lasciandogli carta bianca?
O sono l’ex giardiniere marocchino e la sua compagna che stanno manovrando le mosse di un ottantenne che ha perso lucidità ?
L’unica certezza è che continueranno a crescere le carte bollate nei tribunali svizzeri, molto probabilmente anche quando il miliardario, che ora si dichiara nullatenente, lascerà a scannarsi fra di loro tutti quelli che riterranno di aver diritto alla sua eredità.


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