PRIMA PAGINA – Dai mutui alle bollette: così sarà un Natale in bianco
20051117 - ROMA -CRO- ANZIANI ALLE PRESE CON CARO VITA E BOLLETTE- Una foto di archivio del 3 gennaio 2002, mostra un'anziana signora mentre conta i centesimi di euro prima di optare per un acquisto all'interno di un supermercato, a Bologna.BENVENUTI/ANSA/PAT
Altro che Bianco Natale, per gli italiani sarà (un altro) Natale in bianco. Una pandemia e due guerre hanno colpito, in profondità, lo spirito e le finanze delle famiglie italiane. Alle prese con l’inflazione, i rincari, le bollette, le assicurazioni e i mutui, i cittadini sono allo stremo. E se il 2022 è stato un anno duro, il 2023 ha colpito anche più forte. Certo, qualche luce si vede. La speranza deve pur esserci, in fondo è Natale. Ma i numeri, quelli che non sentono altro che se stessi né si lasciano influenzare dalle chiacchiere o dai Canti di Natale, restano freddi, cinici, più impassibili e impietosi di mister Scrooge.
Cominciamo coi mutui. In un anno, la rata del mutuo a tasso variabile è salita, in media, fino al 65% per un esborso maggiore stimato in circa 3.100 euro. Questi sono i dati di un’inchiesta commissionata dal portale Facile.it all’istituto mUp Research. Una stangata in piena regola: ci sono state almeno 200mila famiglie che si sono trovate costrette a sospendere il pagamento di almeno una rata. Ma le brutte notizie non finiscono mica qui. Già, perché s’è scoperto che ci sarebbero almeno altre 90mila famiglie che, in caso di ulteriori rincari della rata, sarebbero costrette ad arrendersi. Già sanno che non riuscirebbero a pagare. Un disastro. Causato dalla politica di rigore adottata dalla Banca centrale Europea che, per combattere l’inflazione, ha scelto di seguire pedissequamente le politiche americane e ha scelto di alzare i tassi fino a deprimere l’economia dell’area euro. Sulla bontà di questa strategia s’è già discusso in passato. Ma i fatti stanno dando ragione ai critici del rigore a tutti i costi. L’inflazione in Europa ha iniziato già da mesi la sua parabola discendente. Ciò è accaduto perché è diminuito il prezzo dei beni energetici che avevano fatto impennare i costi all’indomani della guerra tra Russia e Ucraina. Le cause del carovita americano, invece, erano da rintracciare in cause diverse. Il risultato di una cura da cavallo adottata forse troppo frettolosamente adesso li paghiamo noi. Questi numeri sono solo la punta dell’iceberg. Perché rischia di venir giù tutto. I mutui sono impossibili da pagare, ancora più difficile è ottenerne di nuovi. L’immobiliare è in perdita. E quando un settore così importante segna flessioni rilevanti (stando ai dati di Tecnocasa, nel 2023, le compravendite sono calate dell’11,8%) il pericolo è che le famiglie si ritrovino a pagare mutui esorbitanti per immobili che il mercato inizia a deprezzare. E già sappiamo che c’è qualcuno, sull’uscio, pronto ad approfittarne.
Dal mutuo alle bollette. In attesa di capire cosa accadrà col passaggio al mercato libero per gas ed elettricità, Altroconsumo ha stimato che il prezzo dell’acqua ha subito, in appena due anni, un aumento del 9,5%. Ogni famiglia italiana ha pagato, rispetto a dicembre 2021, qualcosa come 466 euro in più per la bolletta dell’acqua. Si tratta di dati medi. Ma l’indagine ha rilevato che in alcune zone d’Italia, come a Bolzano, il prezzo dell’acqua potabile ha subito rincari a doppia cifra sfiorando addirittura il 35%. A Torino, Trento e L’Aquila, gli aumenti hanno superato il 17%, a Milano hanno raggiunto il 16,4 per cento, a Genova il 14,4%.
Un altro “regalo” alle famiglie è arrivata dall’assicurazione. L’Rc auto, da un anno a questa parte, è aumentata di quasi otto punti (+7,9%). I dati dell’Ivass, inoltre, rivelano che i divari tra città e città restano altissimi. E che chi abita a Napoli paga, in media, almeno 239 euro in più rispetto a quanto faccia un valdostano. Chi vive al Centro è condannato a pagare più di tutti gli altri. Il premio medio è di 422 euro. Per chi risiede al Sud scende di pochissimo: 413 euro. Ma le cattive notizie, come le ciliegie, vanno sempre in coppia. Secondo il portale Segugio.it, l’anno prossimo è in arrivo una mazzata da 500 euro per (almeno) un milione di automobilisti. Tutti quelli che hanno denunciato un sinistro quest’anno. Per gli altri, però, le cose non andranno granché meglio dato che, secondo gli analisti, a novembre il premio è già schizzato a 461 euro di media, sfiorando un aumento del 25%.
È fisiologico, dunque, che questo sarà un Natale in bianco. Le famiglie spenderanno meno per fare i regali. Anche perché, come ha riferito Federconsumatori, s’è già registrato un aumento dei prezzi che sfonda la soglia del 10 per cento. In particolare, l’Osservatorio dell’organizzazione dei consumatori ha stimato che gli addobbi natalizi hanno fatto segnare un’impennata pari al 19 per cento. Subito dopo ci sono i regali di ultima generazione (+14%). Sull’ultimo gradino del podio ci sono gli alimentari (+12%). I più previdenti hanno già comprato tutto col Black Friday. Per gli altri non c’è altra strada che quella di farsi svenare. Va da sé, dunque, che a sempre più italiani passa anche la voglia di mettersi a pensare di fare regali. Quest’anno sarà il 7,2% dei cittadini a negare anche solo un pensierino ad amici e parenti.
Insomma, c’è poco da stare allegri. Forse sarà l’occasione per riscoprire il senso autentico delle feste. Ma quest’anno saranno tristi. Altro che Bianco Natale, Natale in bianco.
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