Esteri

Sono arrivati negli Usa i prigionieri rilasciati da Mosca: un passo verso la pace?

di Giovanni Vasso -


Sono sbarcati negli Stati Uniti i prigionieri rilasciati nell’ambito dello scambio tra Usa e Russia. Un inaspettato segnale di distensione tra Washington e Mosca regala una speranza in più verso la fine delle ostilità tra le due grandi potenze e convince molti osservatori a ritenere più probabile l’inizio della conclusione della guerra tra la Russia e l’Ucraina. Durante la notte italiana, sono atterrati negli Usa il giornalista Evan Gershkovic, reporter del Wall Street Journal, di recente condannato a 16 anni di carcere, in Russia, con l’accusa di spionaggio e l’ex marine americano Paul Whelan. Insieme a loro è stato liberato anche Vladimir Kara-Murza, dissidente rispetto al governo di Putin che si era schierato contro l’operazione militare speciale russa in terra d’Ucraina. Ma il più soddisfatto di tutti è il presidente Joe Biden. Che, si toglie un sassolino, anzi un macigno, dai mocassini. Lo consideravano finito, incapace, vecchio come una ciabatta. Invece “Sleepy Joe” ha potuto consegnare alla sua vice Kamala Harris un assist importante in vista della di lei campagna presidenziale. “È stato un successo della diplomazia. Ero assolutamente convinto che ce l’avremmo fatta. Ero sincero quando ho detto che le alleanze fanno la differenza. Si sono fatti avanti e hanno colto l’occasione per noi, e questo è stato molto importante”, ha affermato Biden. Kamala non s’è lasciata scappare l’occasione per guadagnarsi meriti tributando onori e gloria al suo stesso presidente: “Una giornata incredibile. Sono molto grata al nostro presidente e a ciò che ha fatto qui, ma in particolare per quanto riguarda queste famiglie e queste persone, per ciò che è stato in grado di fare per unire gli alleati su molte questioni, ma in particolare su questa che è solo una straordinaria testimonianza dell’importanza di avere un presidente che capisce il potere della diplomazia e capisce la forza che risiede nella comprensione del significato della diplomazia e nel rafforzamento delle alleanze”. Mentre gli Usa salutavano il ritorno dei prigionieri liberati dalla Russia, Donald Trump ventilava dubbi e incertezze sulla vicenda: “Quando renderanno noti i dettagli dello scambio di prigionieri con la Russia? Quante persone avremo rispetto a loro? Stiamo anche pagando loro in contanti? – ha scritto su Truth – Ci stanno dando soldi (per favore ritirate questa domanda, perché sono sicuro che la risposta è no)? Stiamo rilasciando assassini, killer o delinquenti? Sono solo curioso, perché non facciamo mai buoni accordi, in niente, ma soprattutto negli scambi di ostaggi”.


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