Le preoccupazioni dei ricconi sono sempre le stesse: fake news, ambiente e guerre. In vista dell’ormai tradizione summit di Davos, che si terrà dal 20 al 24 gennaio, il World Economic Forum ha pubblicato il report sulle principali minacce globali. Il Global Risks mette al primo posto, in cima alla classifica dei problemi del mondo, il clima bellicista che attraversa l’intero pianeta. Che, però, per (più di) qualcuno è un vero affare dal momento che la speculazione finanziaria, a cominciare dall’energia per finire fino alle produzioni agricole, è in piena salute. Al secondo posto c’è il problema delle fake news, declinato in ogni suo aspetto. Si parla di disinformazione e misinformazione che colpiscono e minano la fiducia nelle istituzioni, politiche ed economiche, “complicando l’urgente necessità di cooperazione per affrontare le crisi comuni”. Non si parla, però, delle denunce postume di Mark Zuckerberg sulle pressioni ricevute dalla Casa Bianca sui temi Covid e, soprattutto, sul caso Hunter Biden. Infine c’è la vicenda ambientale, le crisi climatiche e i problemi connessi. Un tris di guai che non fanno dormire sonni tranquilli ai ricchissimi del pianeta Terra. Chiaramente, nel report, non sembra esserci traccia del dramma del land grabbing, ossia dell’acquisto di terre coltivabili da parte di multinazionali per coltivazioni estensive ai danni degli ecosistemi, naturali ed economici, dei Paesi del terzo mondo. Le preoccupazioni dei ricconi, in fondo, sono sempre le stesse: non fare (davvero) nulla e farci credere che si preoccupano per il mondo continuando a fare ciò che li fa guadagnare sulle nostre spalle.